Le foci dell'Avisio a maggio diventeranno "aula" a cielo aperto

Nella tarda primavera di quest’anno le foci dell’Avisio diventeranno un’aula a cielo aperto sulla ricchezza naturalistica dell’omonima riserva naturale provinciale, inserita dall’Ue in Natura 2000, la rete delle aree protette del nostro Continente. «Entro maggio - annunciano l’assessore al verde Franco Castellan e il consigliere comunale con delega su Parco fluviale Enzo Marcon - lungo la pista ciclabile in destra Avisio sarà collocata la cartellonistica che permetterà alle decine di migliaia di persone che ogni anno transitano a piedi o in bicicletta su quel tratto di ciclabile, di prendere coscienza dello straordinario patrimonio vivente che ha eletto come proprio habitat proprio le foci dell’Avisio».
 
L’allestimento curato dallo studio naturalistico e sociologico associato Stefano Cavagna e Sonia Cian di Trento, prevede undici postazioni composte da tre lastre in acciaio corten lavorate con un’altezza fuori terra di 1m80. La prima - posta alla fine di via Lungo Avisio e all’inizio della pista ciclabile propriamente intesa - affiancata da un totem di 2m30, è la «porta» dell’allestimento e nei pannelli illustrativi presenta l’area protetta e il tema proposto lungo il percorso. 
 
Un tracciato rettilineo di circa un chilometro, che sarà scandito ogni cento metri dalle restanti dieci postazioni, ciascuna dedicata alle principali specie di aviofauna presenti in loco con testi in italiano e inglese, «disegnate- tagliate» con macchine a controllo numerico in una delle tre lamiere dei vari allestimenti: rondini e rondoni, piccoli passeriformi, corrieri e piro piro, gabbiani, oche e anatre, cormorani, falchi e albanelle, corvidi, aironi, nibbi e poiane. «Il materiale - spiega l’assessore Castellan - è già presente in cantiere comunale: non appena in primavera il terreno si scongelerà, tutte le postazioni verranno poste in opera». A quel punto il concetto di aula a cielo aperto troverà completa realizzazione: «Sono certo - auspica Marcon, fin dal 2000 impegnato nel portare avanti l’idea del Parco fluviale - che queste installazioni favoriranno l’approccio del mondo della scuola alle ricchezze e peculiarità che legano Lavis al torrente Avisio, stimolando vere e proprie lezioni sul campo».
 
In attesa che tutto si materializzi (per l’inaugurazione che si vorrebbe fare a maggio l’amministrazione comunale sta pensando ad un evento ad hoc), per le foci dell’Avisio ulteriori novità potrebbero venire se sarà fatto rispettare l’ennesimo termine (prossimo a scadenza) dato dalla Provincia ai titolari della cava Forti,di lasciare l’area della riserva per occupare quella riservatale dal Comune in zona Formiche. «Quando questo avverrà - conclude Castellan - la pista ciclabile a conclusione dell’allestimento di cui abbiamo parlato, anziché svoltare a sinistra  sarà rettificata».

comments powered by Disqus