A breve Lavis potrebbe avere 6 rotatorie su 3 chilometri

Tante opere realizzate. Molte altre - alcune di notevolissima portata - che lo saranno nei prossimi anni. Lavis è un paese in pieno fermento, voglioso di far girar la testa a chi lo visiterà in futuro, puntando sulla valorizzazione dei suoi «talenti» (Giardino dei Ciucioi, Parco fluviale e Colline Avisiane) oltre che sull’interramento della ferrovia Trento Malé e sul porsi come nodo strategico di un trasporto intermodale sostenibile teso a favorire pedoni e biciclette e dunque trasformando in risorsa attrattiva anche le piste ciclabili che già lo servono e quella intracomunale in previsione dal ponte sull’Avisio fino a Maso Callianer.
 
Per favorire tutto questo, i primi a cui la testa comincerà a girare saranno gli automobilisti in transito da Lavis. Già avezzi alle rotatorie stradali realizzate all’altezza dell’Hotel Sartori’s, della ditta Sevignani e del Consorzio 5 Comuni, in futuro infatti potrebbero dover misurarsi con altri tre «girotondo» che farebbero salire a sei il numero di rotatorie «spalmate» su tre chilometri esatti di strada. 
 
Ma andiamo con ordine stabilendo anzitutto gli estremi di questo tratto stradale che inizierebbe sul territorio del Comune di Trento, un centinaio di metri prima del ponte sull’Avisio, per chiudersi alla rotatoria del Consorzio 5 Comuni.  L’ipotesi di costruire una rotatoria in località Sponda Trentina, nei pressi per intenderci del locale “Il gatto e la volpe”, è al vaglio del Comune di Trento con l’obiettivo di mettere in sicurezza un incrocio problematico e favorire - vista la presenza del guardrail in mezzo alla carreggiata - le inversioni di marcia dei camion che servono ditte e depositi presenti lungo la Ss 12. Di pertinenza tutta lavisana è invece la rotatoria - che è prevista nel progetto generale di interramento della Trento-Malé e sarà sicuramente realizzata - all’incrocio oggi regolato dal semaforo tra la Ss12 e via Degasperi e via Paganella. 
 
Come ipotesi ad alta probabilità di realizzazione, è emersa invece nelle ultime settimane quella di una rotatoria all’altezza del supermercato Poli. «Ci stiamo pensando seriamente - conferma l’assessore alla viabilità del Comune di Lavis, Andrea Fabbro - e questo per due ordini di motivi: mettere ordine ad un incrocio problematico che rischia di diventarlo ancora di più non appena si innesterà anche l’accesso al parcheggio della stazione interrata della Trento-Malé, e non precludere l’ingresso in paese attraverso via Segantini o via Clementi per chi proviene da nord, visto che a conclusione dei lavori di interramento verrebbe istituito il divieto di svolta a sinistra». 
 
Riassumendo, delle tre possibili nuove rotatorie, una sola ad oggi ha la sicurezza assoluta di venir realizzata. E’ altresì evidente che per Lavis, «suturato» con l’interramento della ferrovia il taglio fra est e ovest del paese, la costruzione delle altre due rotatorie favorirebbe la «cicatrizzazione» della ferita obbligando il traffico veicolare stimato ancora in 18-21 mila passaggi giornalieri (erano tra i 27 e i 30 mila prima della realizzazione della Trento Nord - Rocchetta), a rallentare a misura di paese invece che di arteria ad alto scorrimento.

comments powered by Disqus