La gallerie di Faver al buio da oltre un anno

La luce in fondo al tunnel di Faver si vede, da entrambi gli ingressi. Sia l’ovvia luce naturale, che la meno scontata - ma nella fattispecie è meglio dire affatto scontata - luce artificiale. 
A mancare (eccezion fatta per due fasce di led a delimitare la carreggiata) è la luce nel cuore della galleria. E non per alcune decine di metri: per circa mezzo chilometro.
E non da ieri: da oltre un anno. E non in un tunnel datato: in una galleria di ultima generazione inaugurata appena sei anni fa, il 25 luglio 2010 quando per il taglio del nastro salirono in val di Cembra l’allora vicepresidente della Provincia e assessore ai lavori pubblici, Alberto Pacher con il collega di giunta Mauro Gilmozzi
 
Quel giorno naturalmente c’era anche il sindaco di Faver Matteo Paolazzi, oggi primo cittadino del nuovo e più vasto comune di Altavalle. «Più volte ho segnalato il problema alla Provincia - dice il sindaco -. Dai tecnici di Cavalese del Servizio strade competenti per la SS612 della Val di Cembra, mi è stato risposto che si tratta di un problema elettrico (e chi l’avrebbe mai detto? ndr)».
E la soluzione? «Finora non si è vista, tranne qualche sporadico ritorno dell’illuminazione per qualche giorno seguito dal prolungato ritorno delle tenebre. Aggiungo che se oltre un anno fa, quando il problema si manifestò in modo significativo, il tratto senza illuminazione era di circa 50 metri, oggi è diventato di alcune centinaia di metri». 
 
A fare le spese di questo guasto a cui pare incredibilmente non esserci rimedio, sul finire di aprile del 2015 fu Nicola Conci, uno dei più promettenti giovani talenti del ciclismo trentino e non solo, che cadendo nella galleria buia di Faver durante il Trofeo Giulio Michelon per juniores, di fratturò il gomito.
 
«In concreto quello che si è fatto finora per la galleria di Faver - continua il sindaco Paolazzi - è stata la posa ai due ingressi di cartelli che avvertono del buio in galleria e, per quanto riguarda le gare ciclistiche, l’obbligo di attraversare il paese anziché “saltarlo” usando il tunnel».  
 
Chiedere qualcosa in più, a questo punto, su un’opera pagata dalla comunità oltre 30 milioni di euro, sembra legittimo.
Investito della questione, il dirigente generale della Provincia, ingegner Raffaele De Col la prende a cuore: «La galleria è ancora in garanzia: ci muoveremo affiché chi l’ha realizzata ripristini al più presto e a sue spese l’illuminazione».

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