Difende la sorella, preso a bottigliate

Lite sfociata in violenza ad una festa a San Michele all'Adige

di Leonardo Pontalti

È finita con tre giovani in ospedale a seguito di un violento litigio culminato a bottigliate, la serata di festa tradizionalmente organizzata dagli studenti dell'Istituto agrario di San Michele all'Adige. La rissa è scoppiata attorno alle 2 di ieri, quando la festa stava volgendo al termine ed ha coinvolto un ventenne, una 22enne ed un sedicenne. La peggio è toccata a quest'ultimo, che si trova ancora all'ospedale Santa Chiara di Trento, dove è stato medicato con ben settanta punti di sutura dopo essere rimasto ferito dai cocci di vetro.

L'esatta ricostruzione del grave episodio di violenza è ancora al vaglio delle forze dell'ordine, ma secondo le prime testimonianze raccolte, pare che tutto sia scaturito da una serie di attenzioni che un giovane, il ventenne, avrebbe iniziato a riservare alla ragazza di 22 anni. Questa era alla festa assieme al fratello minore, il 16enne che sarebbe poi intervenuto a difesa della sorella. In un primo momento tutto sembrava essersi risolto, ma evidentemente, purtroppo, non è risultato essere così. Più tardi, durante la serata, il ventenne avrebbe infatti atteso l'adolescente per «vendicarsi» dell'affronto subito: lo avrebbe affrontato con una bottiglia in mano, colpendolo con questa sul capo e - di fatto - rompedogliela in faccia. Dopodiché avrebbe continuarlo a colpirlo con i cocci, provocandogli altre ferite al collo, al torace e all'addome. Il giovane è rimasto a terra con profonde ferite mentre la sorella, trovatasi costretta questa volta a difendere lei il fratello, sarebbe stata spintonata, riportando un trauma - fortunatamente lieve - allo zigomo destro.

A sua volta anche il ventenne è rimasto poi ferito, dal momento che sarebbe stato allontanato in maniera energica da altre persone presenti alla festa per impedirgli di proseguire nella sua condotta violenta contro il 16enne e la sorella. Tutti e tre, dunque, si sono ritrovati all'alba all'ospedale Santa Chiara, che la 22enne ed il ventenne hanno lasciato in giornata, a differenza del 16enne, tuttora trattenuto in ospedale. «Si tratta di un episodio dalla gravità inaudita - ha commentato sconvolto lo zio del giovane e della sorella - perché non è possibile che dei genitori debbano temere di ricevere telefonate e di essere informati di notizie terribili solo perché i figli si sono recati ad una festa assieme a tanti altri coetanei. Quello che è accaduto non sta né in cielo né in terra, è inaccettabile. Solo per miracolo abbiamo evitato di trovarci di fronte ad una tragedia, perché mio nipote è in ospedale, con una ferita al collo a pochi centimetri dalla giugulare».

La famiglia dei due giovani sporgerà ora denuncia, mentre grande - una volta appresa la notizia - è stata l'amarezza dei vertici dell'Istituto agrario che hanno spiegato come la festa si svolga da ormai 34 anni, promossa dagli studenti del 6° anno di enologia che in questo modo si finanziano un viaggio, proprio, non d'istruzione, al termine del percorso di studi. L'Istituto tradizionalmente non organizza l'evento ma mette a disposizione la corte della scuola, con i ragazzi che si occupano di ogni cosa, dall'allestimento degli stand alla sicurezza. Una festa che da sempre attira non solo studenti di S. Michele, ma anche giovani da tutto il Trentino. «Ma le bottiglie in vetro, visto quanto è accaduto, dovrebbero essere evitate», ha chiosato lo zio del 16enne ferito.

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