Nei campi ormai si ruba tutto Sparito un ranghinatore

di Matteo Lunelli

Negli anni, qui sul giornale, abbiamo scritto di furti di ogni genere, avvenuti in casa o nei negozi, di oro, di soldi, di biciclette, di auto e di mille altri oggetti. Ma quello avvenuto nella notte tra lunedì e martedì nei campi in zona Tione è indubbiamente un furto molto particolare: i ladri, infatti, nella notte si sono recati in campagna e hanno rubato un ranghinatore.

Prima di tutto, per chi conosce poco le macchine agricole, spieghiamo che si tratta di una sorta di grande rastrello da attaccare al trattore e impiegato principalmente per l’esecuzione dei lavori di fienagione che si collocano tra lo sfalcio e la raccolta.

A denunciare il furto è stato ieri Flavio Marchetti, giovane di Tione. «Non era mai accaduta una cosa del genere: ho chiesto a mio papà e mai in 50 anni di lavoro è stato rubato qualcosa qui da noi. E poi si tratta di un macchinario grande e ingombrante, di sicuro sono venuti con un furgone o un trattore».

Marchetti, dell’omonima azienda agricola, spiega che il modello in questione è un Fcr 11 braccia con pistone a olio e con catena e ruota tastatrice artigianali. Un pezzo, oltre a essere imgombrante, anche di valore. «Se vedessi un’offerta sui 1.500 o 2.000 euro lo prenderei subito». Cerchiamo su alcuni siti specializzati e, in effetti, vediamo che i prezzi per i ranghinatore usati si aggirano intorno ad alcune migliaia di euro, mentre per quelli nuovi i prezzi sono ovviamente più alti.
«Ci siamo accorti la mattina che lo avevano rubato: la zona dei nostri campi non è isolata, ci lavorano altre persone e per entrare bisogna passare dalla ciclabile. E poi un ranghinatore così a mano lo sposti al massimo di un paio di metri, quindi i ladri devono essersi organizzati per bene».

Ieri Marchetti ha lanciato un appello su Facebook, in particolare su alcuni gruppi “di settore”.
«Appena avrò un attimo di tempo andrò a fare denuncia per il nostro ranghinatore, anche se dubito lo ritroveremo: ormai sarà già lontano o lo avranno rivenduto a qualcuno. Però l’appello può servire ad altri agricoltori perché stiano attenti, evidentemente ormai non ci si può fidare di nessuno anche nei campi».

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