L’orso M49 torna a colpire: sbranati 5 asini La famiglia Amistadi: «Adesso basta, abbattetelo»

di Marco Maestri

L’orso M49 torna a colpire. Torna nuovamente (semmai se ne fosse andato), dopo i numerosi attacchi registrati nelle settimane scorse, nel territorio comunale di Sella Giudicarie.

A «lasciarci le penne» questa volta sono stati ben tre asini di proprietà di Fiore Amistadi, agricoltore di Roncone. Altri due erano dispersi e oggi sono stati ritrovati.

È questo l’amaro resoconto dei danni che l’ormai fastidioso (per non utilizzare termini più coloriti) plantigrado ha causato nella notte tra domenica e lunedì nei pressi di località «La Rocca», a poche centinaia di metri dal centro abitato di Roncone: da diverso tempo infatti Fiore Amistadi ed il giovane figlio Alessandro hanno una stalla dove con la passione che li accomuna per il mondo contadino accudivano, fino a qualche ora fa, il bestiame poi letteralmente dilaniato dall’orso M49.
«Sono desolato - esordisce Alessandro Amistadi - dell’ennesimo danno causato dall’orso. Abbiamo scoperto il tutto nella giornata di lunedì quando, recandoci come ogni giorno sulla baita, abbiamo trovato tre asini agonizzanti ed in fin di vita a terra. L’attacco probabilmente è avvenuto nelle prime ore di lunedì mattina. Dopo aver allertato il corpo forestale, il cui personale in servizio ci ha confermato che il plantigrado è quello già noto per le sue molteplici abbuffate M49, abbiamo chiesto l’intervento del veterinario il quale non ha potuto far altro che mettere fine alla sofferenza di due dei tre asini. Abbiamo invece provato a salvare la vita al terzo asino che però, dopo diverse ore di agonia, è morto questa mattina (ieri per chi legge ndr)».

Nelle parole del giovane Alessandro, ventitreenne ronconese, si percepisce tutta l’amarezza per un problema che, nonostante il lavoro degli organi politici competenti in materia, pare non risolversi. «Aldilà della sofferenza provocata agli animali - prosegue Amistadi - dispiace per il lavoro e i sacrifici che i molti agricoltori presenti nella nostra Valle fanno tutti i giorni. La paura, soprattutto in questi giorni in cui diversi agricoltori salgono in altura per la stagione estiva, è molta. Ormai viviamo con l’angoscia che il nostro bestiame venga attaccato. La situazione sta precipitando e auspichiamo che, chi di dovere, prenda in breve tempo la giusta decisione di abbattere un animale che, giorno dopo giorno, si dimostra sempre più pericoloso. Credo - conclude Amistadi - che il bestiame venuto meno per colpa di M49 sia sufficiente per poter prendere una decisione che invece tarda ad arrivare».

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