Montagne, stop all'abbandono dei borghi minori

di Denise Rocca

Abbarbicate alla fine di una strada a curve che da Preore sale verso il passo Daone, le frazioni di Cort, Binio e Larzana - 12 chilometri quadrati in tutto - godono della bellezza del panorama sulla vallata, del rifugio per pensatori che rappresentano i boschi a ridosso degli abitati, della tranquillità che regna sovrana. Un isolamento che nei tempi moderni è una benedizione. E anche una maledizione. 
 
Perché soprattutto per molti giovani vivere a Montagne diventa difficile: si va lontano per trovare lavoro, per uscire con gli amici, per allenarsi in qualche disciplina sportiva o trovare qualche occasione di crescita culturale, anche se qui ogni anno si tiene il prezioso Festival del Racconto, il teatro ha un posto speciale e ci sono attività ricettive. Il confine fra l’essere un paradiso terrestre o una periferia sguarnita di servizi è piuttosto sottile e dipende dai punti di vista. Dagli anni Sessanta la comunità di Montagne continua, inesorabilmente, a diminuire e a invecchiare. Così l’amministrazione di Tre Ville, affidandosi alla consigliera ed ex sindaca proprio di Montagne Michela Simoni, ha deciso di appoggiare un percorso strategico per il contrasto all’abbandono dei paesi e il miglioramento della qualità di vita. 
 
Si procederà all’elaborazione, condivisa con la comunità nel modo più ampio possibile, di un vero e proprio Piano Strategico locale che individui un piano di sviluppo sostenibile del territorio montano comunale nel quale tutti i cittadini siano coinvolti in modo attivo e, quindi, si sentano responsabili del proprio futuro. Il progetto prevede l’accompagnamento dei cittadini, degli operatori economici e degli amministratori nel definire problemi, criticità e opportunità, per arrivare ad una visione di medio-lungo termine e concretamente ad un piano di sviluppo efficace che porti nuovi residenti, turisti, imprese e servizi nelle «terre alte» del comune di Tre Ville.
 
In concreto, ci sarà una prima fase di analisi della stuazone attuale in termini di condizioni socio-economiche, progetti e iniziative in corso, e una lunga e articolata fase di coinvolgimento dei cittadini nella definizione di questo piano di sviluppo comunitario per poi, naturalmente, passare alla messa in pratica. Un progetto di vita collettivo, potremmo dire per semplificare, un po’ come quello che ogni giovane donna e giovane uomo è chiamato a fare quando decide chi desidera essere da grande e cosa vuole fare della propria vita. Solo che qui saranno tutti gli abitanti di Montagne a farlo.
 
Intanto negli scorsi giorni è arrivato il sostegno concreto al progetto: la giunta provinciale ha approvato il finanziamento di 30 mila euro che si va ad aggiungere ai contributi economici delle Regole di Spinale e Manez, dell’associazione culturale «Le Ombrie», del gruppo giovani «Sulla via» (tutti al 10% dell’importo complessivo di circa 45 mila euro) e del centro di ricerca Eurac. Sarà proprio il centro di ricerca il primo partner tecnico, se così vogliamo dire, che si occuperà dell’analisi della situazione attuale. 
 
Il Piano dovrà poi essere approvato dal Comune di Tre Ville e si è previsto anche di documentare il processo di creazione, realizzando un video e un breve documento di linee guida, perché possa diventare, se funziona, un modello che altri territori montani con difficoltà simili a Montagne potranno consultare e dal quale prendere ispirazione per percorsi simili.

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