Rta "Posta", amministratore revocato per irregolarità e gestione opaca dei c/c

Quella portata avanti da Luca Ricci riguardo alla Residenza turistico albeghiera (Rta) Hotel Posta di Madonna di Campiglio è stata una gestione caratterizzata da «opacità» e «gravi irregolarità», tali da convincere prima il Tribunale e poi la Corte d’appello di Trento a dichiarare la revoca del suo incarico come amministratore condominiale.
Il decreto del Tribunale è datato 29 giugno 2017,  quello di conferma della Corte d’appello 30 novembre 2017: i due atti costituiscono un altro capitolo della tormentata storia della Rta (i cui appartamenti sono multiproprietà di 460 persone), di cui l’Adige aveva scritto a più riprese nel 2016. 
Allora, la Collini Gestioni srl di Piergiorgio e Nicola Collini - che aveva avuto la gestione dell’immobile fino al 2013 - aveva presentato ricorso contro Luca Ricci, contestandone la nomina ad amministratore avvenuta nel 2011 e chiedendo un risarcimento danni di 150mila euro per la società e 50mila euro per Piergiorgio Collini, che si era ritenuto diffamato da alcune affermazioni del nuovo amministratore.
La controquerela presentata da Luca Ricci aveva portato nel marzo 2016 all’emissione di una sentenza che gli dava ragione per quanto riguardava la fine della gestione Collini, anche se lo condannava per alcune dichiarazioni offensive: a metà giugno, l’invio di un ufficiale giudiziario a Campiglio per far rilasciare le chiavi dell’immobile pareva aver chiuso la vicenda.
Invece, nelle aule giudiziarie, la battaglia è continuata: da una parte, la Collini Gestioni srl, dopo aver ottenuto una condanna per diffamazione in relazione alle affermazioni secondo cui avrebbe lasciato al Rta in condizioni «precarie» e altr pronunce favorevoli, ha raccolto tutte le fatture e i bonifici effettuati per la messa a norma degli impianti della Rta durante il periodo di amministrazione andato dal 2007 al 2016 e ora è impegnata in una causa in cui punta a ottenere cospicui risarcimenti da parte di Luca Ricci.
Dall’altra, c’è stata l’azione di revoca della carica di amministratore di Ricci da parte di una delle proprietarie della Rta, per: «La mancata rendicontazione del conto di gestione; la mancata convocazione dell’assemblea condominiale fin dal 2007; l’esecuzione di lavori straordinari senza autorizzazione assembleare; l’assenza fino al 27 settembre 2016 di un conto corrente condominiale e l’utilizzo invece di almeno altri due conti correnti», uno intestato alla R.&.C. ditta individuale Ricci Luca e l’altro alla Italian House srl di cui era lo stesso Ricci socio e amministratore unico. 
Conti su cui, secondo il decreto del Tribunale e quello della Corte d’appello, sono state spostate somme provenienti dall’unico conto intestato al condominio per essere usate anche per spese personali (carburanti, bar, ristoranti, pizzerie, eccetera), di cui Ricci non ha fornito le necessarie giustificazioni. Insomma, i soldi del condominio sarebbero stati usati per scopi personali. Di qui la revoca del suo mandato di amministratore.
Ma per i proprietari e multiproprietari dei bilocali e trilocali di cui si compone la Rta, i problemi non sono ancora finiti: come testimonia uno di loro (che chiede l’anonimato) per i lavori all’hotel, commissionati negli anni scorsi dall’ex amministratore senza passare per l’assemblea condominiale, sarebbero arrivate  ingiunzioni di pagamento piuttosto cospicue, mentre ci sarebbero anche problemi per la fruibilità degli appartamenti da parte degli stessi multiproprietari, a causa delle clausole contenute nel nuovo contratto d’affitto stipulato da Ricci con gli attuali gestori.

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