Sella Giudicarie, in consiglio comunale è battaglia sulla centralina sull'Arnò

Diversamente da quanto lasciava presagire la convocazione è stato un consiglio comunale infuocato quello tenutosi martedì sera a Sella Giudicarie. 
Cinque i punti all’ordine del giorno tra cui l’undicesima variazione al bilancio di previsione e l’approvazione del piano di lottizzazione previsto per località «Pra di Bondo». 
Ma è stato proprio sul quinto ed ultimo punto che l’assemblea si è scaldata. Oggetto della discussione la resistenza dell’amministrazione comunale al ricorso avanzato avanti al Tribunale amministrativo regionale (Tar) da Measure Srl riguardo le recenti modifiche al Prg «per errore materiale» e l’annullamento della concessione edilizia con cui è stata autorizzata la centralina di proprietà del Comune, la quale, da un’apposita verifica fatta dal soggetto privato, appare esterna per quasi il 50% alla zona produttiva prevista dal Prg. 
Con riferimento alla modifica del Prg secondo la Measure Srl infatti non si tratta, così come affermato in precedenza dall’amministrazione comunale, di un «errore materiale», peraltro corretto solo una settimana prima della conferenza dei servizi ma bensì di una volontà dell’Amministrazione per impedire la costruzione dell’ormai famosa centrale idroelettrica sull’Arnò proposta dalla stessa Meseaure.
Sul punto il gruppo di minoranza «Civica Futura», capitanato da Ivan Bazzoli, ha espresso tutta la sua contrarietà. «Ci dissociamo - ha commentato Ivan Bazzoli - nel modo più assoluto dall’operato dell’attuale amministrazione la quale ha manipolato la nostra iniziale volontà di opporci alla costruzione dell’impianto idroelettrico, strumentalizzandolo come pretesto e giustificazione del suo solitario e caparbio agire. Ci riferiamo in primis alla richiesta di ampliamento dei confini del Parco Naturale, apparentemente giustificato per valorizzare la valle, ma che sotto mal celate spoglie aveva come obiettivo la volontà di inserire nel Parco l’area in cui dovrebbe sorgere la nuova centrale condannando decine di privati ad avere la propria abitazione assoggettate alle rigide normative del Parco».
Prontamente è arrivata la risposta del sindaco Franco Bazzoli che ha provato a smorzare i già accesi toni. «Nel corso dell’ultimo consiglio - ha commentato il primo cittadino - l’assemblea, seppur con la contrarietà delle minoranze, ha espresso nuovamente l’intenzione di andare avanti convinta sulla propria strada. Come più volte espresso non siamo favorevoli alla realizzazione della centralina e faremo valere le nostre idee nelle sede più opportune. Non lo facciamo per far dispetto a nessuno ma solo perché per la Valle di Breguzzo abbiamo altri progetti».
I rappresentanti di Civica Futura hanno rincarato la dose. «Siamo di fronte - ha detto Ivan Bazzoli - ad un totale fallimento dell’amministrazione che ora cerca di trascinare anche le minoranze nel baratro senza averle mai coinvolte nella discussione negli anni precedenti».
Sulla questione c’è stato un intervento di modifica delle mappe catastali da parte del Servizio Catasto di Trento, su apposita richiesta del Comune, modifiche poi giudicate non correttamente eseguite, dalle quali pare dipendere direttamente la correttezza, o meno, della procedura di autorizzazione e successiva costruzione della centralina comunale. «Abbiamo ricevuto conferma - ha proseguito il sindaco - che l’errore purtroppo c’è stato. Preso atto di questo ribadisco la volontà dell’amministrazione nel proseguire con le attività di valorizzazione della Valle già avviate».
Civica Futura infine ha condannato la mancata trasparenza nelle attività dell’amministrazione. «Noi siamo convinti che la trasparenza ed una buona programmazione delle attività sia alla base dell’operato pubblico. Diversamente, anche per vicende minori, è possibile incorrere in spiacevoli incomprensioni e contenziosi. Quest’ultimo, mette a repentaglio tutti i proventi che garantiscono al nostro Comune un bilancio invidiato dalle altre amministrazioni, introiti che poi l’Amministrazione non riesce a spendere e valorizzare per incapacità organizzativa. Forse - conclude Ivan Bazzoli - l’Amministrazione ha deciso di spendere gli avanzi in parcelle di avvocati».

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