Festa a Carisolo per gli oltre cento volontari impegnati nella Dolomitica Brenta Bike

 Più di cento volontari alla cena di ringraziamento organizzata a Carisolo per il successo dell’edizione 2018 di una delle più importanti gare di mountain bike delle Dolomiti. Annunciate le novità 2019, a partire dalla data della manifestazione. Tre competizioni e nuovi suggestivi passaggi per i due percorsi proposti.
Presso il centro polifunzionale di Carisolo, si sono ritrovati i tanti volontari della «Dolomitica Brenta Bike», una delle gare di mountain bike più entusiasmanti delle Dolomiti Patrimonio dell’Unesco, per una cena di festeggiamento per il successo dell’edizione 2018 avvenuta nel luglio scorso.
E’ stato un momento di festa ma anche l’occasione per lanciare la sesta edizione, quella del 2019, che si svolgerà domenica 23 giugno. Queste alcune anticipazioni tecniche: ritorna il percorso Marathon di 62 km con un inedito passaggio, per quanto riguarda l’ambito di Madonna di Campiglio, al Lago Montagnoli, mentre viene riproposto, tra quelli più suggestivi, quello nell’area Monte Spinale. Accanto al percorso Marathon, torna il percorso Race di 32 km, con due gare, una competitiva ed una dedicata agli escursionisti.
La Dolomitica Brenta Bike è nata cinque anni fa dalla disponibilità, dall’impegno e dal cuore di molti volontari che hanno sempre creduto in una manifestazione che, con il tempo, non solo è cresciuta in termini di numeri, ma si è attestata come una delle più importanti competizioni di mountain bike all’interno della bikeland più grande d’Italia, che dai ghiacciai dell’Adamello e della Presanella giunge al Lago di Garda.
Il presidente Michele Maturi non nasconde la sua soddisfazione: «I risultati raggiunti ci danno la giusta carica per lavorare sempre di più e sempre al meglio per realizzare una competizione di alto livello. E’ indubbio che il successo risieda nella passione di molti volontari per questo sport. Bisogna altresì ricordare che la Dolomitica Brenta Bike è un’occasione importante anche per far conoscere, vivere ed apprezzare l’unicità e la bellezza del nostro territorio».

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