Alla casa di riposo delle Giudicarie Esteriori contributo provinciale di 3 milioni di euro

«Quel milione in più è provvidenziale: la struttura ha estremo bisogno di un ammodernamento e con quei soldi possiamo iniziare i lavori che ci permetteranno una maggiore funzionalità, dando più qualità ai nostri ospiti». 
È ovviamente felice e soddisfatta la presidente della Rsa - Apsp Giudicarie Esteriori Maria Rosi Merli, in carica da fine luglio dopo un passato nel cda. La Provincia, infatti, ha integrato il contributo già approvato con un ulteriore milione di euro, portando il finanziamento complessivo a poco più di tre milioni (esattamente 3.010.470 euro).
 
A inizio ottobre, infatti, erano stati stanziati esattamente 1.984.440 euro. Poi la nuova determinazione, con appunto 1 milione e 26 mila euro in più.
«La nostra richiesta totale si aggirava intorno ai 7 milioni di euro: la struttura, infatti, necessita di essere ristrutturata e molti spazi vanno ripensati, per venire incontro alle esigenze degli ospiti. L’edificio più recente è del 1977, mentre in generale l’Apsp risale a fine Ottocento: i progetti erano pensati per le esigenze di quegli anni, quando gli ospiti generalmente si muovevano in autonomia. Oggi, invece, moltissimi usano la carrozzina e quindi una serie di lavori sono assolutamente necessari». 
 
Insomma, cambiano i tempi, cambiano le persone e, quindi, è necessario cambiare le strutture. Non per sfizio, ma per reali, quotidiane e concrete esigenze. «Le stanze saranno più grandi, ci sarà un bagno ogni due camere e non più uno per camera, perché in ogni caso nessuno ci va da solo e c’è invece bisogno di costante assistenza. Inoltre gli spazi comuni verranno posizionati a metà dei corridoi e non in fondo, risultando quindi più accessibili. Poi ci saranno una serie di spostamenti, dalla cucina al guardaroba passando per la lavanderia, e riorganizzazione degli spazi, tutto in nome del benessere dei nostri ospiti e della funzionalità per le tante persone che lavorano nella struttura».
 
Il numero di posti letto, attualmente 138, resterà invariato: la ristrutturazione, infatti, punta sulla maggiore efficienza, non sull’ampliarsi. L’unica novità architettonica sarà una modesta costruzione aggiuntiva che ospiterà alcune stanze, in sostanza quelle che si «perderanno» ampliando le attuali. Questi tre milioni rappresentano in realtà un primo lotto, perché in futuro le opere da realizzare saranno altre.
 
«Stiamo terminando, presumo entro dicembre, una serie di lavori iniziati mesi fa e ci apprestiamo a organizzare i nuovi interventi con i tre milioni stanziati: ci vorrà un po’ di tempo, perché con il nuovo anno inizieremo tutte le fasi di affidamento e appalti e probabilmente tutto il 2019 se ne andrà per adempiere a tutto questo. Il via dell’intervento finanziato dalla Provincia è previsto quindi nel 2020 e non sarà certo un lavoro che durerà qualche settimana». 
 
Ospiti e famiglie non dovranno preoccuparsi, perché la struttura continuerà regolarmente il suo servizio anche durante le migliorie strutturali e i disagi per gli utenti saranno ridotti al minimo possibile.
«Ci abbiamo ovviamente pensato e ci siamo organizzati in maniera tale da non sospendere o trasferire nessuna delle nostre attività: l’Apsp, anche se a me piace chiamarla la “nostra casa”, resterà sempre e regolarmente in funzione, sia durante i lavori esterni sia durante quelli interni. E poi finalmente avremo una casa funzionale per gli ospiti e le tante persone che la frequentano, dalle famiglie ai dipendenti, che sono 154 considerando anche i part-time, agli amici, fino ai bambini delle scuole materne della zona che sono venuti a trovarci in un bel progetto per la festa dei nonni».

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