Storo, pochi votanti al referendum per il cedro ma la maggioranza non vuole sia abbattuto

«162 votanti: 113 a favore del mantenimento, 31 per la sostituzione con un’altra pianta e 18 per l’abbattimento». È questo il risultato dell’informale consultazione indetta dall’amministrazione comunale di Storo per chiedere a tutti i cittadini con almeno 16 anni di età compiuti il proprio parere sull’ormai nota questione del «cedro» sito in Piazza Europa a Storo. Gli aventi diritto al voto erano poco più di 2.000 e quindi circa l’8% si è recato alle «urne».
L’inedita iniziativa è stata proposta a seguito dei danni che il cedro che domina la piazza del Municipio ha riportato lo scorso inverno successivamente ad un’ondata di maltempo. Nei mesi scorsi un esperto della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige ha effettuato un sopralluogo per verificarne le condizioni, asserendo che «gode di ottima vegetazione e buon vigore» e che «la pianta è fondamentalmente sana e priva di difetti».
Al contempo è stato però rilevato come gli interventi di potatura effettuati lo scorso inverno abbiano lasciato «il soggetto con una ramificazione molto irregolare e asimmetrica», portando conseguenze sia sul piano della sicurezza che su quello dell’estetica. La perizia tecnica, pur confermando che al momento non sussistono elementi di pericolosità, suggerisce di intervenire per ridurre al minimo il rischio che altri rami si rompano attraverso la «messa in opera di un paio di consolidamenti».
Sul piano dell’estetica, secondo il sopralluogo dell’esperto, il cedro «difficilmente potrà recuperare la sua valenza estetica e paesaggistica», ma vengono comunque raccomandati interventi di potatura per ricreare un certo equilibrio dei rami rimasti. «Si tratta - commenta la consigliera delegata Lara Gelmini- di un primo coinvolgimento diretto della popolazione.
La partecipazione attiva della comunità è da sempre uno degli obiettivi primari dell’attuale amministrazione comunale». Che risposta si attendeva l’amministrazione dai cittadini chiamati ad esprimere le propria opinione? «La partecipazione al sondaggio - prosegue Gelmini - va interpretata. È chiaro che se analizziamo solamente il dato era auspicabile un maggior coinvolgimento. È altrettanto palese che è difficile fare una valutazione perché è la prima volta che si procede con una simile iniziativa. L’amministrazione comunale auspica sia un punto di partenza e che questo primo sondaggio possa essere il primo di una lunga serie.» Qualche altra iniziativa simile bolle già in pentola quindi? «L’idea - afferma la consigliera delegata - è quella di coinvolgere i cittadini su altri argomenti. Probabilmente la prossima proposta riguarderà i cittadini di Darzo i quali decideranno dove investire l’importo derivante dall’esproprio dello stabile dell’ex caseificio di Darzo, pari a 100.000 euro. L’intenzione dell’amministrazione comunale è quello di proporre ai cittadini della frazione di Darzo alcune idee su come investire la somma».

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