Mezzo secolo di Rifugio Alimonta Commozione per Ezio che ha ricevuto l'Aquila di San Venceslao

Ezio Alimonta ha ricevuto ieri, nel corso della festa per i 50 anni del suo rifugio, dalle mani dell'assessore provinciale Tiziano Mellarini, il riconoscimento dell'Aquila di San Venceslao, massima onoreficenza della provincia Autonoma di Trento.

Solitamente la cornice per la consegna è la bella e formale sala Depero nel palazzo di piazza Dante. Ieri questa consegna è avvenuta in un ambiente incantato: la Vedretta degli Sfulmini, dove sorge il rifugio Alimonta. E nel contesto delle guglie dentate, che si slancian nel cielo, come recita l'Inno al Trentino, - cantato dal Coro Sasso Rosso della val di Sole, diretto da Adriano Dalpez, colonna sonora delle giornata - la cerimonia, nella sua semplicità ha esaltato la bellezza delle vette e delle valli del gruppo del Brenta. Complice senza dubbio una giornata settembrina favolosa, senza dubbio una delle più belle della stagione 2018, che si sta chiudendo. 
Una giornata di festa quella di ieri organizzata dagli Alimonta, con Ezio da brava guida alpina ad accogliere gli ospiti con al fianco i figli Raffaele ed Emanuele con i nipoti Samuele, Emiliano e la piccola Anna Maria, che rappresentano la quarta generazione di questa famiglia nel loro rifugio. 

Un rifugio costruito 50 anni fa da Gildo, guida alpina e dai figli Ezio e Fiore, pure lui ieri ai 2580 metri del rifugio che ha costruito con tante fatiche assieme al papà e al fratello in anni in cui bisognava portare tutto a spalle. 
La cerimonia è iniziata con la celebrazione della Santa Messa celebrata da Padre Marco - milanese di origine, ora a Bocenago - che nella sua omelia ha voluto ricordare i valori della montagna e della vita nel rifugio e in uno scenario da cartolina la bellzza del creato. Padre Marco ha anche ricordato Nini, la moglie di Ezio e mamma di Raffaele ed Emanuele, scomparsa prematuramente, per tanti anni punto di riferimento degli alpinisti che salivano o passavano al rifugio Alimonta. 

La celebrazione eucaristica è stata accompagnata dai canti del coro Sasso Rosso. Al termine Ezio, emozionato, ha rivolto ai presenti un saluto di ringraziamento per essere saliti lassù per il mezzo secolo dell'Alimonta ricordando il suo motto: «Chiunque entri nel nostro rifugio, è un amico». 
L'assessore alla protezione civile Tiziano Mellarini, con la suo fianco il consigliere provinciale Viola ha ringraziato gli Alimonta sottolineando l'importanza del rifugio collocato in uno dei più bel posti del Gruppo Brenta. Mellarini ha voluto inoltre ribadire i valori umani che vengono trasmessi nei rifugi e di cui gli Alimonta sono portatori da mezzo secolo. 
Tullio Serafini, vice sindaco del comune di Tre Ville ha portato il saluto dell'amministrazione comunale. Significativa la presenza della Sat, con la presidente Anna Facchini ed il vice Roberto Bertoldi. La Facchini ha rivolto il suo saluto ed augurio per i 50 anni, testimoniando con la sua partecipazione come il mondo della montagna del Trentino abbia nella Sat un solido punto di riferimento.

Moltissimi gli alpinisti che sono saliti ieri all'Alimonta, tra essi Sergio Martini l'alpinista roveretano che ha salito tutti i 14 ottomila, le guide alpine campigliane guidate da Ferruccio Vidi e Pio Ferrari. Tra i presenti Claudio Detassis, che per anni ha gestito con il papà Bruno il Brentei ed era vicino di casa degli Alimonta. Molti i gestori di altri rifugi, in omaggio ad Ezio, che presiede l'Associazione rifugi del Trentino: la vice presidente Roberta Silva dal Roda di Vael, Egidio Bonapace dal Segantini, Angolo Jellici dal La Rezila, Michele Leonardi dal Brentei e Andrea Berteotti dal San Pietro.
Il mondo dell'imprenditoria campigliana era rappresentato dal presidente delle Funivie Marcello Andreolli e il direttore Francesco Bosco, oltre a Gino Lunelli salito con un Mathusalem di Ferrari e l'ex presidente della Provincia Mario Malossini.

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