La scelta di Anna Salvaterra: «casara» a 22 anni a malga Cengledino

di Jessica Pellegrino

Una passione per gli animali nata nell'infanzia, coltivata nell'adolescenza e ora sbocciata.
Potremmo sintetizzare così il percorso che ha portato la giovane Anna Salvaterra , classe 1995, a quota 1667 sui monti di Tione, e precisamente a Malga Cengledino. È qui infatti che, tra vacche, manze e altri animali, da 5 anni passa la stagione estiva preparando formaggi, ricotte e burro.
Una struttura salita agli onori delle cronache, nei giorni scorsi, per la «visita» di un orso alla casina del formaggio: «In realtà - spiega Anna - è da 20 anni che mio papà mi porta su e quando mi sono ritrovata a scegliere il percorso di studi, ho pensato all'indirizzo di zootecnia all'Istituto agrario di San Michele all'Adige, perché mi piacciono molto gli animali».
Un sorriso contagioso e la sicurezza di chi, pur non avendo ancora deciso «cosa fare da grande» non ha dubbi sul presente: «La vita in malga è sicuramente difficile - aggiunge - e non so ancora se lo farò per sempre oppure no, ma mi piace la pace che c'è qui; meno le alzatacce, perché adoro dormire».
La sua giornata inizia all'alba: sveglia alle 6, un salto in cantina per sistemare i formaggi del giorno prima e colazione. Poi riparte con la preparazione dei formaggi e delle ricottine, intervallata dalla vendita dei prodotti caseari a turisti e residenti. Nel pomeriggio, dopo aver pulito le vasche del latte usate per fare il formaggio, prepara la panna nella zangola e si dedica al burro. Niente serate con gli amici e feste, la sera si va a letto presto, verso le 21.
Una vita semplice, ma allo stesso tempo, commenta «dura perché ci si deve "abituare" a giornate di lavoro intense. Una volta preso il ritmo è sempre uguale e, se ti piace, le settimane volano ed è sempre venerdì».
A riportarla al mondo «tecnologico» l'appuntamento delle 17 con il generatore: «Quando lo accendiamo - conferma Anna - ne approfittiamo per utilizzare la lavatrice, attivare le pompe che trasferiscono il siero ai maiali o accendere l'asciugacapelli».
Un rituale che si ripete per tutta la stagione, eccezion fatta per il venerdì quando, la sera, scende in paese in vista del mercato contadino del sabato.
«In malga - aggiunge - abbiamo 76 capi, per la maggior parte vacche, manze e vitelli di Pezzata rossa, Grigio alpina, Rendena e Bruna di 7 allevatori della zona». A seguirla, quasi fosse la sua ombra, un agnellino «ma abbiamo anche maiali, api, galline e cavalli».
Una quiete turbata dall'orso: «Un mese fa ha ucciso una manza e, nei giorni scorsi, ha rotto una finestra per entrare nella casina del latte, ma non ci è riuscito». Per lei una novità: «Gli altri anni passava, magari trovavi gli animali in giro perché erano spaventati, ma non aveva mai fatto nulla. Sia chiaro - puntualizza - non sono tutti gli orsi a preoccupare, ma solo quelli che fanno danni. Il fatto, ad esempio, che provino ad entrare in casa fa un po' paura. Prima di addormentarmi, spero sempre che non accada niente agli animali».
E non manca qualche dubbio sul futuro della monticazione: «Ormai questa stagione - conclude Anna - è quasi finita. L'anno prossimo vedremo, qui vogliono scappare tutti».

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