Grual, via libera al bacino artificiale

di Giorgia Cardini

La Busa di Grual cambierà aspetto e ospiterà il nuovo invaso da quasi 100mila metri cubi che servirà a innevare le piste da sci della società Funivie Pinzolo spa. La procedura di valutazione d’impatto ambientale, attivata sul progetto definitivo, si è infatti conclusa con il «via libera» da parte della giunta provinciale.
 
In fase di progettazione esecutiva dovranno essere apportate alcune modifiche tecniche, ma la sostanza non cambierà e  la società spera di avviare già entro l’autunno i primi interventi di apprestamento dell’area, per poi iniziare la costruzione nella primavera del 2019 e completarla in tempo per la stagione invernale 2019-2020. Questa, almeno, è la previsione del presidente della società Roberto Serafini, che delinea i prossimi passaggi: «Il progetto esecutivo modificato secondo le prescrizioni dovrà essere sottoposto all’Ufficio Dighe per le valutazioni finali, poi potremo partire. Nonostante lo scopo principale sia quello dell’innevamento, sarà comunque un bacino multiuso e pertanto chiederemo l’accesso ai contributi provinciali previsti».
 
L’investimento è infatti ingente: «Per il solo invaso il costo previsto è di circa 3,2 milioni ma complessivamente si arriverà - tra sala macchine, pompe e allacciamenti - a circa 5,5 milioni di euro». Dunque, la possibilità di ottenere un contributo che può arrivare a 1 milione, secondo quanto previsto da delibera provinciale di qualche mese fa, non dispiace certo al presidente, che sottolinea: «L’invaso ci permetterà di avere la garanzia del pieno innevamento già a dicembre, garantendo la copertura in meno di 100 ore; abbiamo visto in questi anni che le società che erano pronte a dicembre hanno risentito meno dei problemi climatici e non dobbiamo dimenticarci che i tre inverni precedenti all’ultimo sono stati poveri di precipitazioni». Si punta dunque sulla capacità del nuovo bacino (92.690 metri cubi) per scongiurare qualunque problema legato alla mancanza di neve naturale.
 
Il progetto è stato sottoposto al procedimento di Valutazione d’impatto ambientale, in quanto rientra in un’area protetta: e siccome interessa la Zona speciale di conservazione «Dolomiti di Brenta», la procedura ha incluso anche la valutazione d’incidenza, secondo quanto previsto dalla direttiva comunitaria relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche.
Le principali questioni ambientali esaminate in istruttoria riguardano la gestione del cantiere durante l’esecuzione delle opere, in quanto ritenuto la maggior fonte di disturbo: per questo si dovrà puntare sulla concentrazione delle attività lavorative in una sola stagione. Altro aspetto importante emerso è quello relativo alla sicurezza dell’invaso: nella delibera è scritto che «le simulazioni di un potenziale collasso del paramento di contenimento hanno mostrato come non siano presenti situazioni di particolari criticità lungo il percorso dell’acqua a valle del bacino Grual».
 
Relativamente all’incidenza dell’intervento su habitat e specie presenti nell’area protetta, «dalla valutazione d’incidenza condotta non sono stati rilevati impatti tali da compromettere l’integrità del sito», prosegue l’atto, mentre «il contesto paesaggistico in cui l’opera si inserisce, benché caratterizzato dalla presenza di impianti di risalita e piste da sci, è da ritenersi ancora di pregio» e pertanto sono state fornite specifiche indicazioni progettuali e gestionali per l’invaso e per la sistemazione delle piste adiacenti. Quanto ai rapporti con i piani urbanistici esistenti, l’invaso non avrà bisogno di alcuna deroga: «Considerato che, ai sensi dell’art. 100 del regolamento urbanistico edilizio provinciale, l’opera rientra nelle infrastrutture ammissibili in quanto strettamente connessa agli sport invernali, e richiamando l’art. 120, comma 1, della l.p. n. 15/2015 che stabilisce la prevalenza delle disposizioni urbanistiche provinciali anche rispetto alle previsioni strettamente urbanistiche dei piani dei parchi naturali, l’intervento proposto risulta conforme agli strumenti urbanistici vigenti, senza necessità di esperire la procedura di deroga». 
 
Aspettando la realizzazione del bacino, quest’anno la società sostituirà la seggiovia biposto Fossadei, quasi un pezzo da museo: «Ha 46 anni di vita - spiega Serafini - e lo sostituiremo con un impianto ad agganciamento automatico, più adatto ai bambini che imparano a sciare proprio sulla pista servita da quell’impianto». 

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