La Copag chiede aiuto alle banche per i danni causati dalle gelate

Giornate orribili per gli agricoltori delle Giudicare Esteriori quelle tra il 18 e il 22 e tra il 28 e il 29 aprile: le temperature scese sotto zero, con un picco di -5,6°C all’alba del 21 aprile, hanno compromesso il raccolto, in particolare dei frutticoltori. E la Copag, la Cooperativa Produttori Agricoli Giudicare, scrive alle banche: con una lettera a firma del presidente Rodolfo Brocchetti, la cooperativa ha esposto la gravità della situazione e chiesto «di considerare la possibilità di concedere agli intestatari di mutui, e/o finanziamenti di altro genere, da voi concessi e connessi all’attività agricola - scrive il presidente - una moratoria per le scadenze comprese tra il 1 luglio 2017 e il 30 giugno 2018 in modo da permettere alle aziende agricole di fronteggiare questa eccezionale situazione». 
Un periodo non scelto casualmente, ma «identificato considerando il normale flusso della liquidità che si genera con l’attività agricola - prosegue Brocchetti - e che a causa dell’evento menzionato sarà fortemente contenuta, a partire dai primi acconti sulla produzione di ciliegie che vengono solitamente erogati nel mese di settembre dell’anno di raccolta (settembre 2017 per la frutta conferita a luglio 2017), fino al saldo sulla produzione di mele ed uva che solitamente viene erogato a dicembre dell’anno successivo alla raccolta (dicembre 2018 per la frutta conferita nell’autunno 2017)». 
Di quali danni stiamo parlando? Per le noci da frutto, produzione tipica sulla quale alcune aziende locali avevano decisamente puntato da quando è iniziato, grazie alla Confraternita della Noce bleggiana, il rilancio del prodotto passato lo scorso anno per il riconoscimento di presidio Slow Food, si parla di 100% del prodotto andato perduto: il gelo ha distrutto tutti i fiori sulle piante. Percentuali di danni ingenti anche per le altre colture che popolano le Esteriori, interessando soprattutto i frutteti specializzati di ciliegie e mele, i vigneti e i piccoli frutti. La conta dei danni si capirà in modo più preciso con il passare delle settimane, ma per ora le stime parlano per il ciliegio di una perdita superiore all’80% del raccolto complessivo che fa capo alla Copag. Per le mele l’effetto negativo è altrettanto grave: anche se percentualmente si riscontra un danno leggermente minore (a stima si può considerare un danno nell’ordine del 65-70%, spiegano i tecnici), in questo caso alla perdita quantitativa si aggiunge un danno qualitativo che declassa la frutta di qualità. Per i vigneti le stime sono ancora più difficili da effettuare: non sono stati colpiti i fiori o i frutticini, come nel caso di ciliegie e mele, ma i giovani germogli che sono stati letteralmente «lessati» dal freddo e stanno seccando portando, anche in questo caso, ad un ingente calo delle quantità che si potranno produrre, quantificabile più avanti ma già evidente.
Gelata che si è sommata ad altre condizioni meteo non proprio ideali per le piante: «Le coltivazioni - spiegano alla Copag - in questo periodo risultavano particolarmente sensibili ai danni da freddo a causa dello stato fenologico e della già critica situazione di stress dovuto alla prolungata siccità dei primi mesi del 2017».

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