Contadini in guerra contro il gregge

Fiavé, firme contro le pecore in zona da 40 giorni

di Denise Rocca

Da qualche mese nelle Giudicarie Esteriori è comparso un gregge di pecore a zonzo per la vallata: non è la prima volta, si tratta degli animali di Luca Giuliani che già da qualche anno passano da queste parti. Se parecchi mugugni - e anche qualche denuncia, anche per maltrattamento animali - si erano sollevati anche gli anni scorsi, questa volta i proprietari dei terreni hanno promosso una raccolta di firme, protestando contro l’invasione «non autorizzata» delle loro terre. Una quarantina i proprietari firmatari, tramite il Consiglio dell’Unione degli Allevatori delle Giudicarie Esteriori, ha consegnato una lettera ai sindaci di Comano Terme, Fiavè, Bleggio Superiore e Stenico.

Si chiede, nella sostanza, alle autorità competenti di far valere le normative contro il pascolo abusivo: «Con la scusa della transumanza - scrivono proprietari - le greggi restano in queste zone per 40-50 giorni o più, quando bastano al massimo 3 giorni per attraversarle; creano disagio e danni materiali».
Dal punto di vista dei danni a prati e colture, Giovanni Toller coordinatore dell’Unità operativa veterinaria numero 5 di Tione, spiega: «In una reale transumanza, quindi solo un passaggio, non ci sono danni ai prati - spiega - diverso è permanere per diversi giorni lasciando poi la terra nuda. Non ci sono invece problemi dal punto di vista sanitario per le malattie soggette a obbligo di denuncia perché il gregge è trentino e controllato. Altro discorso ancora è invece il valutare lo stato di salute delle greggi che normalmente in questo periodo dell’anno sono in pianura dove il rischio neve non c’è e le temperature sono meno rigide».

Un caso complesso, quello del pastore, che dal canto suo si dichiara disposto a far valere la sua assicurazione in caso di danni provati e si è presentato con le sue ragioni alla riunione organizzata per dirimere la questione, ma di fatto non a rispettare le normative vigenti.

«Agricoltori, allevatori e istituzioni - spiega l’assessore Stefano Carloni, del comune di Fiavè - non sono contrari alla pastorizia o alla transumanza quando è esercitata secondo il volere dei proprietari o affittuari dei terreni e delle regole stabilite. Nella fattispecie di questo gregge, già negli anni passati, troppo spesso non sono stati rispettati questi principi».
Nonostante le ordinanze che tutti i comuni coinvolti hanno emanato, davanti alla noncuranza del pastore non c’è molto da fare: «È un paradosso - spiega Toller a margine - ma un eventuale procedimento legale sfocerebbe nel sequestro del gregge che finirebbe sotto la custodia, e l’obbligo, naturalmente, di provvedere al suo benessere e mantenimento, del comune, che si ritroverebbe semplicemente a rimetterlo fra qualche mese al proprietario, senza aver risolto il problema».

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