Noce, obiettivo presidio slow food

Oggi ultimo giorno della Festa della Noce al Bleggio e fra manicaretti a base di «bleggiana», prodotti slow food e i mercatini-degustazione la partecipazione di pubblico è attesa in buon numero. Ma non solo gusto alla Festa della Noce: ieri sera a Cavrasto si è a lungo parlato di futuro con un approfondimento sullo stato dell'arte della varietà locale di noce che ha avanzato la sua candidatura a diventare Presidio Slow Food.

La Confraternita della Noce del Bleggio ha avuto un 2016 impegnato nel progetto di rilancio del frutto locale: è stata avviata una collaborazione con un vivaio umbro, Umbraflor nel comune di Spello, che sta in questo momento curando la crescita di nuove piante di noce varietà bleggiana da 300 marze del frutto locale inviate da confratelli e produttori in Umbria per la cura, circa la metà hanno attecchito in primavera in nuove piantine che risaliranno lo stivale direzione altopiano del Bleggio appena pronte. Intanto la serra che la confraternita, con il comune, ha impiantato al Bleggio, destinata a portare alla realizzazione di un vivaio per la coltivazione con innesto di piantine di noci varietà bleggiana, vede un semenzaio con tre aiuole dove sono state messe a dimora circa 600 noci, che una volta cresciute in piantine saranno tutte innestate a noce bleggiana. Sono i confratelli che si occupano, praticamente quotidianamente, della cura della serra, mentre una decina di piante madre sono state selezionate per prelevare le marze, il prossimo anno, per i nuovi innesti.

In primavera, altre 150 marze da piante madri sono state innestate su 75 piante di noci adulte, un altro fronte del ripopolamento dei noci che si sta portando avanti in via sperimentale. Qualche fondo, visto il rinnovato fermento locale, è arrivato dalla Fondazione Caritro che ha finanziato un progetto «Ghianda di Giove. La coltivazione della noce del Bleggio tra coltura e cultura» di mappatura delle piante presenti sul territorio e una ricerca sul miglioramento della coltivazione, entrambi affidati a giovani delle Esteriori. Nell'immediato futuro anche il vivaio e ulteriori attività di ricerca e sperimentazione dovrebbero essere oggetto di un finanziamento provinciale di 6.200 euro per continuare a lavorare su quello che potrebbe essere molto presto un nuovo presidio Slow Food per la vallata. Ricrescono i noci bleggiani e si è formato un gruppo di produttori e appassionati che ha portato una ventata di positività e nuove idee: il presidio slow food è la più ambiziosa, forse, ma altre atte a dare fondamenta al sogno di rivedere la noce del Bleggio protagonista dell'economia e della cultura del territorio si stanno portando avanti con entusiasmo crescente.

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