Allarme lago di Roncone «Si sta prosciugando»

«Il lago patrimonio della Vale del Chiese, meta di concittadini ma anche di turisti, sta lentamente prosciugandosi». Comincia così lo scritto di Daniele Costantini che nei mesi scorsi sembrava dovesse candidarsi come Sindaco nelle ultime elezioni del nuovo Comune di Sella Giudicarie.
Costantini è l'ideatore ed il fondatore del gruppo «Da Larder a Breguc (da Lardaro a Breguzzo)...

La Nosa Val» e solamente all'ultimo, non trovando le condizioni utili per la candidatura, non era stata presentata la lista elettorale. Ma non manca l'impegno e così, a distanza di pochi mesi dalle ultime elezioni, torna con uno scritto ad occuparsi di nuovo di aspetti critici e problematiche nel proprio territorio comunale tra cui, sicuramente, il lago. E la situazione agonizzante del lago è sotto gli occhi di tutti.

Nella lettera, il gruppo di Costantini «ritiene doveroso lanciare un grido d'allarme per le precarie condizioni del Lago di Roncone. Il lago patrimonio della Valle del Chiese, mèta sia dei nostri concittadini sia dei turisti, sta lentamente prosciugandosi: formatosi a causa dello sbarramento alluvionale del torrente Adanà, in passato era grande circa il doppio (oggi è 310 metri di lunghezza per 110 di larghezza e 4 di profondità); ancora nel XIV secolo venne fatto oggetto di canalizzazioni per guadagnare terreno coltivabile ed è solo da pochi decenni che il suo processo di eutrofizzazione si è notevolmente rallentato, grazie anche alla realizzazione di un emissario». Ma adesso si sta prosciugando.

Costantini ricorda che lo specchio d'acqua è anche uno scrigno di biodiversità: «Nella sua porzione settentrionale il lago si trasforma in una circoscritta zona paludosa, oggi biotopo provinciale, che in estate si colora del rosa del garofanino d'acqua e del fucsia. Anche nel lago di Roncone, così come lungo l'intera Valle del Chiese, la specie caratterizzante è la trota fario ma vi si possono trovare svariate specie di pesce tra cui carpe (che possono raggiungere anche i 7/8 chili), persici,alborelle, cavedani e, grazie al lavoro svolto dall'Associazione Pescatori negli ultimi anni attraverso delle semine, il prezioso luccio».

Le foto mostrano il preoccupante stato in cui versa, e il gruppo attacca: «chiediamo alle Autorità competenti interventi immediati al fine di fermare la sua scomparsa. Sicuramente andrà valutata l'opzione di apportare, tramite una canalizzazione dal torrente Adanà, una maggiore quantità d'acqua».
In realtà del problema l'amministrazione di Sella Giudicarie, con il sindaco Franco Bazzoli , si è occupata da tempo chiedendo un intervento della Provincia.
Le cause? Potrebbe essere che si sia abbassata la falda che veniva dalla zona del cimitero e che alimentava il lago. Infatti era stato fatto un intervento proprio per togliere l'acqua dal cimitero, e probabilmente - ma servoo indagini ad hoc - questa è la causa, aveva affermato il sindaco alcune settimane fa.

Ma perché l'Azienda provinciale dell'Ambiente? Per motivi ambientali - aveva spiegato Bazzoli - perché il canneto asciutto è un danno, e ne soffre anche la fauna; ma anche per motivi socio-economici: il Comune di Roncone ha investito tanto per valorizzare il lago, che è diventato per la zona una importante attrattiva turistica, e vederlo in questo stato non invoglia certo i visitatori.

Oltre all'intervento dell'Agenzia per l'ambiente (che ha risposto in questi giorni), Bazzoli avrebbe in mente anche un'operazione ardita: lo spostamento del corso del rio Cherio. Il torrente si getta nell'Adanà, altro torrente che scende nella pieve di Bono per donare le sue acque al Chiese. Bazzoli però non si sbilancia: non c'è nulla di concreto. Stiamo pensando ad uno studio di fattibilità, afferma. Ma «la Provincia ha risposto, stiamo in stretto contatto e il lavoro prosegue» afferma il primo cittadino.

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