Rendena, parto movimentato

Il bimbo è nato all'ospedale S. Chiara

Parto notturno movimentato in Val Rendena: una donna di Darè, di origini macedoni, ha dato alla luce la sua creatura nella nottata, ma il subbuglio è stato più di quello previsto. 
 
Le prime notizie sull’accaduto erano allarmanti: parlavano di un parto in piazza a Darè, con due ambulanze, un’auto medica e l’elicottero sul posto ma l’impossibilità per la mamma di arrivare al Santa Chiara. Questa storia ha fatto rizzare i capelli a molti giudicariesi, che ancora ben ricordano l’accaduto di pochi giorni fa della donna, sempre della Val Rendena, costretta a partorire in auto nei pressi di Ponte Arche e il caso dell’altra donna di Baitoni per la quale è stato precipitosamente chiamato l’elicottero.
 
Esiti tutti positivi per mamme e nuovi nati, ma la reazione della gente dimostra che non si stanno affrontando con serenità i parti nelle periferiche Giudicarie da quando il Punto Nascite di Tione è stato chiuso. In quest’ultimo episodio la versione iniziale che si era diffusa in Rendena e velocemente propagata in tutte le Giudicarie parlava di un parto in ambulanza nel paese dopo che con l’elicottero si era fatto arrivare un medico da Trento.
 
L’azienda sanitaria, con Mariapia Perlot, al vertice del Distretto Sanitario Centro Sud, chiarisce uno svolgimento dei fatti differente: «Il marito della signora ha telefonato all’ospedale di Arco dicendo che la moglie perdeva liquido e aveva bisogno del pronto soccorso. Il 118 è andato a verificare inviando un’ambulanza e visto che si trattava di un parto avviato ha chiamato l’elisoccorso che ha portato un’ostetrica, come prevedono i protocolli, la quale ha valutato che si era in presenza di una dilatazione di 3 cm della signora. La signora è stata trasportata all’ospedale Santa Chiara dove ha partorito 5 ore dopo l’accadimento di questi fatti».
 
Quindi un trasporto veloce verso il centro ospedaliero di Trento e un parto che è poi avvenuto regolarmente. Se la donna fosse stata all’interno del Percorso Nascite, come si sarebbe svolto tutto questo? «Al posto della chiamata al pronto soccorso di Arco le donne che scelgono il Percorso Nascite hanno a disposizione il contatto diretto con l’ostetrica territoriale di riferimento che le segue. Quindi una donna nel Percorso, per emergenza o per sospetto inizio del travaglio, chiama la sua ostetrica che, valutata la situazione, può decidere di vedere la partoriente e sarà poi lei ad attivare l’ambulanza o l’elicottero o invitare la famiglia a recarsi in ospedale se è il momento del parto». Non c’è, al momento, una comunicazione ufficiale e diffusa all’utenza su come comportarsi con la chiusura del Punto Nascite, e le reazioni, comprensibili, di chi è coinvolto e dell’opinione pubblica sono confuse e impaurite. 
 
«In questo momento c’è molto allarmismo - commenta il sindaco di Porte di Rendena Enrico Pellegrini - sicuramente questo allarmismo e i casi che abbiamo sentito negli ultimi giorni non sarebbero accaduti se avessimo ancora il punto nascite di Tione, ma serve tempo. Le ultime notizie ci dicono che è andato tutto bene quindi nonostante le vicissitudini tanti auguri alla famiglia e al nuovo nato».

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