Fiavé, Guida al Museo

«Un esempio di di equilibrio ideale fra impatto visuale - immagini che suggestionano - e curiosità di approfondimento: perché riesce a comunicare la bellezza del museo e per il racconto costruito attorno a questi materiali».
Sono le parole con cui Vincenzo Tinè, Soprintendente per i beni archeologici della Liguria, ha presentato ieri a Trento la nuova «Guida al Museo», il Museo delle palafitte di Fiavé, pubblicazione di 120 pagine a cura di Paolo Bellintani, Elena Silvestri e Mirta Franzoi edita dalla Provincia (Ufficio beni archeologici).


Una guida, ha sottolineato Tinè, che illustra in modo moderno i dati delle scoperte (la storia delle ricerche, il paleoambiente, la cronologia e la cultura materiale) e la loro interpretazione: le strutture dell’abitato palafitticolo, l’economia di sussistenza, le produzioni e gli scambi. Un modo attuale di comunicare l’archeologia che spicca nel contesto nazionale e caratterizza Fiavé per il suo museo «già concepito in senso comunicativo».

Introdotta dall’ex Soprintendente trentino Gianni Ciurletti, la presentazione ha riguardato anche una seconda pubblicazione fresca di stampa, «Archeologia delle Alpi 2014», a cura di Franco Nicolis e Roberta Oberosler, primo numero di una collana con la quale l’Ufficio beni archeologici provinciale intende comunicare e documentare gli studi e le ricerche effettuati nel Trentino. In questo primo volume, di 245 pagine, anche le Giudicarie sono rappresentate nei saggi di Enrico Cavada (la chiesa di San Silvestro nel Lomaso), e in quelli di vari autori sull’area di Fiavé-Carera, sul Museo delle palafitte e su Breguzzo, dove a fianco del cimitero le indagini archeologiche si sono svolte nel 2010-2013.

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