Stava, nel ricordo delle vittime la cerimonia dedicata quest'anno ai giovani camerieri sardi

Si sono tenute ieri a Tesero le cerimonie in ricordo della catastrofe di Stava del 19 luglio 1985, che, a causa del crollo dei bacini di decantazione della miniera di Prestavel, provocò la morte di 268 persone. Presenti all’evento numerose autorità e anche tanti cittadini, che come ogni anno, hanno voluto rendere omaggio alla memoria delle vittime.

Con loro il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento Mario Tonina, e gli assessori Giulia Zanotelli e Stefania Segnana. Nel primo pomeriggio la Giunta, guidata dal presidente Maurizio Fugatti, si era anche riunita nel municipio di Tesero per il suo tradizionale incontro settimanale, per poi visitare il centro di documentazione di Stava.

Quest’anno l’anniversario è stato dedicato al ricordo di Mariano Scano, Maria Rosaria Pitzalis, Luciana Sigura e Maria Assunta Cara, i quattro ragazzi di Samassi in Sardegna, periti nel disastro. La Santa Messa in suffragio delle Vittime, officiata da don Bruno Da Pra, è stata celebrata alle ore 18.30 al cimitero monumentale di San Leonardo, preceduta dalla cerimonia di deposizione di un mazzo di fiori al monumento donato dalle popolazioni del Vajont davanti alla chiesetta “La Palanca”, per iniziativa degli Alpini delle Sezioni ANA di Tesero e Longarone. Presenti alle cerimonie fra gli altri anche il presidente del Consiglio provinciale Walter Kasswalder, il sindaco di Tesero Elena Ceschini, quello di Samassi Enrico Pusceddu, il vicesindaco di Longarone Ali Cheryha, il vicesindaco di Castellarano dell’Emilia Paolo Iori, il presidente della Fondazione Stava 1985 Graziano Lucchi, il presidente dell’associazione 19 luglio Val di Stava Clemente Deflorian, i rappresentati dello Stato, degli enti locali della valle, delle forze dell’ordine.

Come sempre una grande folla a Tesero, per abbracciare un ricordo doloroso, una memoria che non passa e non deve passare ma farsi consapevolezza vigile, attenta. Ed impegno costante per migliorare la sicurezza del territorio e dell’ambiente, ad esempio con l’aggiornamento delle “carte della pericolosità”, oggetto di alcune delibere provinciali approvate proprio ieri a Tesero.

«Il tempo può lenire la sofferenza - ha detto don Bruno nella sua omelia - ma non può cancellarla dai nostri cuori. Questo è un disastro che si poteva e si doveva evitare». La parola d’ordine, dunque, è innanzitutto prevenzione. Tuttavia, come illustrato alla Giunta provinciale dal presidente di Stava 1985 Lucchi, dopo quel terribile giorno di 34 anno fa ci sono stati nel mondo oltre 70 disastri che hanno interessato bacini analoghi a quelli di Stava. Segno che la storia non non contiene mai lezioni definitive, che l’impegno deve ripartire ogni giorno.

La cerimonia, accompagnata dal coro parrocchiale diretto da Elisabetta Deflorian, si è conclusa con la benedizione delle tombe. Il presidente di Stava 1985 ha auspicato che il prossimo anno possa essere presente, per quello che sarà il 35esimo anniversario della sciagura, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Stasera, alle ore 21, è previsto presso il teatro comunale di Tesero il concerto della banda di Samassi.

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