Ospedale di Fiemme, Gilmozzi: «Un errore fermare l'appalto si perde altro tempo prezioso»

di Giorgia Cardini

L’ospedale di Fiemme e Fassa è il più vecchio del Trentino e una sua ristrutturazione è assolutamente irrinunciabile e improcrastinabile. 

A dirlo è l’ex assessore provinciale Mauro Gilmozzi. Proprio lui, da responsabile dell’assessorato alle Infrastrutture, aveva dato il via nel 2015 al bando di concorso che ha portato alla progettazione preliminare del «nuovo» ospedale di Cavalese (nel rendering a destra): un bando vinto dal team guidato dall’architetto milanese Roberto Ravegnani Morosini, che avrebbe dovuto anche curare la fase definitiva ed esecutiva.
Cosa che non avverrà, perché in fase di stesura definitiva del preventivo il costo dei lavori è lievitato di un terzo, passando da 32 a 47 milioni di euro circa. E lo scostamento ha indotto venerdì scorso la giunta provinciale guidata da Maurizio Fugatti a fermare tutto, in quanto «la proposta finale evidenzia uno scostamento significativo rispetto agli importi originariamente previsti con la conseguenza che, attualmente, non è compatibile con gli attuali livelli di spesa programmati».

Gilmozzi, era stato sottovalutato il preventivo di 32 milioni a cui dovevano attenersi i progettisti?
«Il progetto di cui parliamo nasce sulla base di una puntuale proposta fatta dall’Azienda sanitaria: l’esigenza e la quantificazione degli spazi era stata definita dall’Apss e il preventivo era stato stimato dagli uffici in base a quanto indicato. Le esigenze erano le stesse di oggi e la stima di 32 milioni era adeguata. Nel progetto preliminare c’erano anche i 700 mq della zona parto e ginecologia... Se oggi quella stima si è rivelata inadeguata, sono altri a dover spiegare perché».

A suo parere, rischia di saltare tutto, come molti temono, o si tratta di uno stop temporaneo?
«Penso che la giunta voglia passare dal concorso progettuale con seguente appalto separato dell’opera, a un appalto concorso sul modello della circonvallazione di Cles. In questo caso, i vincitori partirebbero dal progetto preliminare acquisito dalla Provincia per realizzare quello esecutivo e quindi l’opera».

Ma conviene, a questo punto, rivedere tutto?
«Si rischia di perdere molto tempo, perché qualunque sbavatura rispetto alle aspettative del vincitore del concorso, può far finire tutto al Tar e poi al Consiglio di Stato. Può essere comodo per certi aspetti, ma non va bene: è vent’anni che questo ospedale aspetta una sistemazione, ora ha davvero bisogno di una ristrutturazione profonda e immediata. Ma, dopo essere stati bloccati due anni al Tar e al Consiglio di Stato per un ricorso del secondo classificato sul concorso di progettazione, ora viene fermato di nuovo tutto».

Ma i soldi non ci sono, la giunta lo dice chiaramente nella delibera.
«Se è un problema di natura finanziaria, quello che ha portato a questa decisione, si pensi a dei lotti funzionali, anche perché il progetto preliminare è stato già studiato per essere attuato per fasi successive. Tutta la sistemazione degli esterni, la piazza, il verde e anche altre cose possono essere realizzate in un secondo momento, così come il parcheggio interrato, per cui può esserci più di una soluzione».

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