Moena, il sindaco Felicetti al contrattacco: "Atto grave accusare la giunta di incapacità"

«Giudicare l’operato di un’amministrazione estraendo solo un aspetto burocratico non è corretto, un atteggiamento semplicistico che si aggrava ancora di più se arriviamo ad accusare una giunta di incapacità».
È il commento del sindaco Edoardo Felicetti, che replica alle dichiarazioni della minoranza che lo avevano accusato di aver prodotto un avanzo di amministrazione troppo elevato, sintomo secondo loro di una incapacità nella gestione amministrativa.
 
Felicetti tiene ad approfondire il discorso sul bilancio 2017, sull’operato ormai triennale della giunta: «Per capire e provare a dare delle opinioni, è necessario avere un quadro completo di quanto fatto: dal 2016, anno in cui è stato sancito il blocco agli avanzi di bilancio, il lavoro delle amministrazioni si è complicato. È vero che una amministrazione pubblica non può comportarsi come un’azienda privata, ma è anche vero che per una programmazione pluriennale, svincolata dalla cieca spesa delle risorse a disposizione in 12 mesi, è necessario un ragionamento più articolato. Ecco perché la nostra prima iniziativa per risanare il bilancio dell’amministrazione è stata una ricerca di fondi a disposizione: abbiamo ottenuto i fondi svincolati dal Piano strategico territoriale per la riorganizzazione del piano terra del comune, ma anche presentato i progetti finanziabili sul Fondo strategico provinciale: il secondo campo da calcio regolamentare, come richiesto dalla nostra ospite Fiorentina, ma anche i fondi per l’efficientamento del Navalge e la creazione della ciclabile in località le Cune». 
Il sindaco poi sottolinea le partnership con i privati in alcuni lavori di somma urgenza, «vedi il rifacimento dell’acquedotto in Via Loewy in concomitanza dei cantieri del consorzio elettrico di pozza, senza dimenticare gli studi di fattibilità di messa in sicurezza dei marciapiedi delle strade di collegamento al centro di Moena, il parcheggio Navalge automatizzato, e tutte le iniziative culturali e museali».
 
Quello che è accaduto, però, è che a seguito di questi lavori, invece che vedere investiti fondi, l’avanzo, bloccato è aumentato sempre più: cos’è successo?
«L’avanzo è dato da una serie di risparmi sui progetti in atto rispetto al prospetto iniziale, e l’impossibilità di fare varianti in corso d’opera, e i rallentamenti nell’esecuzione dei progetti, a causa di una sovraoperatività da parte del nostro staff. Ora, anche se non c’entra nulla con il dibattito, abbiamo ad esempio più di 16 bandi di concorso per la sistemazione di somma urgenza post esondazione, se aggiungiamo il devastante turnover della segreteria negli ultimi 3 anni, il gioco è fatto».
 
Questi avanzi, quindi, sono veramente persi? 
«In realtà no - dice sorridendo Felicetti - la sentenza numero 101 della Corte Costituzionale ha sancito qualche mese fa l’incostituzionalità di questo blocco e l’obbligo di permettere alle amministrazioni di utilizzare le proprie risorse. Non si sa bene ad oggi cosa comporterà realmente questa sentenza, ma è segno chiaro che la normativa sul bilancio è un ambiente oscuro e su cui è difficile fare affidamento per una progettazione oculata. Ciò che possiamo fare è garantire al nostro paese il massimo delle risorse e impegnare le nostre squadre, e noi stessi, al massimo delle possibilità per progettare, rendicontare e servire il nostro comune».

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