L'investitore: «La fuga? Perdono, ero sotto shock» In carcere e «disperato» il pirata che ha ucciso Mattia

di Sergio Damiani

È in carcere, disperato, in attesa dell’interrogatorio di convalida dell’arresto Loris Cocca, il giovane cuoco campano fermato a Moena con l’accusa di omicidio stradale pluriaggravato per la morte del 19enne Mattia Sommariva.

Sono accuse pesanti, pesantissime quelle che pendono sulla testa del 33enne di di San Marco dei Cavoti (Benevento) che rischia una pena pesante.

Ma la disperazione che affiora nell’indagato è anche per aver investito e ucciso il povero ragazzo di Someda che ieri, come amava fare spesso quando il meteo lo permetteva, se ne andava spensierato e sorridente con il suo monopattino per le strade del paese.

Loris Cocca, detenuto nel carcere di Spini di Gardolo, ieri ha ricevuto la visita dell’avvocato Marco Vernillo, nominato legale di fiducia insieme al collega Antonio Saracino. «Ho trovato una persona ancora molto scossa - sottolinea Vernillo - sotto shock per quello che è accaduto. Loris Cocca è letteralmente distrutto. È agitato, sconvolto, non si dà pace. Il suo pensiero va alla famiglia del ragazzo morto».

Sul giovane cuoco rimane però l’ombra, pesante, di un comportamento inaccettabile: la fuga di fronte ad un ragazzo 19enne investito, sbalzato sulla strada e abbandonato sull’asfalto morente.

Un temporaneo stato di choc, una sorta di black out di fronte ad una tragedia, è possibile, lo è meno una fuga che di fatto si è esaurita solo quando i carabinieri della Compagnia di Cavalese assieme alla polizia locale Fassa hanno identificato il «pirata» al suo posto di lavoro, nella cucina di un albergo di Moena. Verrebbe da dire, come se nulla fosse accaduto.

Di fronte ai militari Loris Cocca ha ammesso le sue responsabilità. Ha voluto precisare l’accaduto, sottolinea la difesa, anche se poteva avvalersi della facoltà di non rispondere. Come dire che dopo il black out, l’indagato ha tenuto un comportamento collaborativo, senza nascondere nulla di quanto accaduto.

Cocca ricorda bene il momento dell’investimento, pochi minuti prima delle 18 a Someda. Il giovane cuoco, alla guida della sua Ford Focus, stava percorrendo la vecchia statale, la strada de Pecé, diretto a Moena.

Sostiene di aver tenuto una velocità moderata, perché aveva tutto il tempo di arrivare al lavoro. Mattia Sommariva con il suo monopattino stava viaggiando sul marciapiede.

All’improvviso il 19enne avrebbe invaso la sede stradale di fatto tagliando la strada alla Ford Focus.

Naturalmente questa è una versione di parte resa dall’indagato.

Saranno le indagini condotte dai carabinieri, con la collaborazione di polizia locale e polizia stradale, a chiarire la dinamica del sinistro.

Di certo il ragazzo è stato centrato in pieno dall’auto come dimostra il danno riportato dal parabrezza della vettura, ora posta sotto sequestro. Certa è anche la fuga dell’automobilista che in pochi attimi ha indossato, oltre ai panni dell’investitore, anche quelli del «pirata» della strada.

«Non sono più stato in grado di ragionare - ha raccontato Cocca al suo avvocato - ho avuto paura e sono andato a casa a Moena dove ho bevuto della birra. Poi, ancora sotto choc, sono andato al lavoro in albergo».

Questa ricostruzione dei fatti potrebbe far vacillare l’aggravante della guida in stato di ebbrezza contestata perché Cocca è stato trovato positivo all’alcoltest: 1,57 e 1,60 sono i risultati delle due misurazioni prescritte per legge, tre volte oltre il limite consentito.

Per arrivare a questi livelli di alcol nel sangue di birra bisogna berne parecchia. Per verificare come siano andate le cose, ieri i carabinieri hanno condotto una perquisizione domiciliare a casa dell’indagato.

Altri elementi utili per chiarire invece la dinamica dell’incidente mortale potrebbero arrivare dall’autopsia sul povero Mattia Sommariva. L’esame autoptico dovrebbe tenersi già nella giornata di oggi. Solo poi sarà concesso il nulla osta per la sepoltura, ultimo abbraccio a Mattia da parte della sua famiglia e dei tanti che in val di Fassa gli volevano bene.

Oggi la procura chiederà la convalida dell’arresto di Loris Cocca. Il pm potrebbe anche sollecitare al giudice l’emissione di una misura cautelare. La difesa, al contrario, ritiene che non ci siano necessità di natura cautelare perché la patente è stata ritirata, l’auto è sotto sequestro e l’indagato ha di fatto confessato.

Tra oggi e domani dunque Loris Cocca affronterà l’interrogatorio di convalida. Davanti al giudice, assistito dai suoi avvocati difensori, l’indagato dovrà ripercorrere quel maledetto pomeriggio di lunedì, l’ultimo nella vita, troppo breve, di Mattia.


L'ultimo saluto a Mattia si terrà oggi alle 14, nella chiesa di Moena.

Stretta in un silenzio la piccola comunità degli animatori che d’estate passava il tempo con Mattia Sommariva. Tanto il dolore e il peso di dover raccontare quelle esperienze personali, fatte di giochi e momenti allegri, di piccole e grandi avventure in 10 anni di stagioni in cui Mattia prima è stato un ospite, poi assieme alla squadra di ragazzi e ragazze è cresciuto, diventando un giovane animatore, speciale nel suo animo buono.

«Era un appassionato di cucina, tanto che aveva iniziato l’alberghiera», ci confidano, e ci raccontano della sua bravura sul palco, durante le recite, e dei giochi all’aperto, e di quel sorriso che non si spegneva proprio mai.

«Ci sono cose belle che a volte è meglio tenere per sé, per non banalizzarle con foto fuori contesto o con pezzi di racconto». Una semplice festa di compleanno, una canzone cantata assieme, piccole cose che rimangono a galleggiare nell’aria.

«In questo momento stiamo organizzando l’attività estiva, e il suo nome nella lista degli animatori ci fa un effetto doloroso. Ci dovevamo sentire nei prossimi giorni, come sempre. Per pensare alle avventure della stagione che sta arrivando. È terribile anche solo pensare a quello che è successo, al fatto che settimana scorsa con i giorni di sole ho pensato a lui e ci siamo visti, e da lunedì è cambiato tutto».

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