Due giorni di emergenza idrica a Pozza di Fassa

Come mai nella notte fra sabato e domenica l’acquedotto di Pozza di Fassa era all’asciutto?
La causa è probabilmente un combinato di grande afflusso di turisti (con aumento della domanda) e di problemi tecnici al bypass delle vasche.
 
Certo, sono state una notte e un giorno di gran lavoro per i Vigili del Fuoco Volontari, ed anche per i loro colleghi del Corpo Permanente di Trento (nella foto, il selfie) che sono intervenuti a rifornire i vasconi con cisterne di acqua potabile arrivate nella nottata. Alle richieste di chiarimenti (anche su Facebook) i pompieri di Pozza hanno risposto che «C’è stato un repentino svuotamento delle vasche dell’acquedotto nella giornata di sabato, causa forse il grande afflusso turistico in breve tempo».
 
Il fatto è che nel cuore della notte, anche alle 3 ed alle 4 di mattina, il flusso di acqua potabile in uscita dall’acquedotto continuava ad essere nell’ordine dei 27 litri al secondo, cioè assolutamente spropositato. Non si è trattato però di una perdita. Come ci spiega l’Ispettore dei pompieri Giancarlo Pederiva «Nessuno è rimasto senz’acqua, perché il nostro intervento è stato rapido e preventivo, dovuto a un problema del bypass di travaso delle vasche della rete acquedottistica. Certo - spiega l’Ispettore - le riserve in questo momento sono al 30 per cento in meno del solito a causa della siccità dell’ultimo anno, la situazione è questa».
 
Ma ieri sera è stata risolta con gli ultimi viaggi della cisterna, che in tutto ha portato in 13 viaggi circa 500 metri cubi.

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