Pozza, i Krampus invadono il paese

di Francesca Degasper

Lo avevano detto che sarebbero stati in tanti, orribili e malvagi. Il buio illuminato solo dalla luna piena, il freddo pungente, in questo palcoscenico sono apparsi ottocento krampus. Avevano avvisato che sarebbe stato uno spettacolo e così è stato.

Già dal pomeriggio del 2 novembre un insolito via vai di gente per la via Meida, chi curiosava e chi lavorava per allestire punti musica, punti ristoro, e naturalmente per fissare le transenne a bordo strada. Transenne che già prima delle sei faticavano a contenere la folla di gente arrivata a Pozza per assistere allo spettacolo. I parcheggi a Pera erano colmi e la gente in una veloce passeggiata di cinque minuti arrivava sulla via chiusa al traffico veicolare, ma traffico di gente incappucciata, infreddolita, eccitata e curiosa ce n’era assai. Più di cinquemila persone a osservare per primi i piccoli diavoletti che hanno aperto la sfilata, carini come per nulla s addice ad un krampus.

Sabato l’inferno ha invaso il paese, e proprio i Krampus da Poza sono stati i primi a scendere. I padroni di casa, artefici della serata, erano enormi e mastodontici, avevano catene, campanacci, fruste, fumogeni, una falciatrice rumorosa e fuori controllo. Le maschere che sembrano volerti sbranare, la bocca aperta, i denti aguzzi, il sangue gocciolante. E il pelo, scuro e ispido che copre tutto, piedi, mani. Dietro di loro tutti gli altri 26 gruppi, brutti come o più di loro. Travestiti da umani i diavoli austrici, di Innsbruck, hanno svalicato il Brennero e sono arrivati in Fassa insieme a quelli di Cortina, di Merano, Castelrotto, della Val di Fiemme, di Trodena e tanti altri paesi altoatesini. Certi sputavano fuoco, certi il fuoco lo trascinavano in grossi catini, altri brandivano torce infiammate. Arrivati in Piazza del Comune i gruppi si esibivano in una performance extra, alcuni con la loro musica creata appositamente.

Due ore di spettacolo infernale, peccato non si fosse portato un po’ di quel caldo che si dice ci sia laggiù negli inferi. La festa è poi continuata al tendone delle manifestazioni, coi krampus travestiti da umani che s aggiravano tra tanti giovani ignari. Perfetta la macchina organizzativa che in un men che non si dica, ha ripristinato la via Meida come se nulla fosse successo, come se sulla mai fossero transitati 800 krampus con i mezzi e gli accessori più vari e come se a osservarli ci fosse stata una folla enorme: tutto è stato ripulito, i volontari hanno raccolto quanto lasciato, la macchina spazzatrice all’opera, le transenne presto accatastate pronte per essere messe sul camion e riportate nei magazzini. Anche i Krampus hanno il loro lato buono!

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