Punto nascite, folla enorme per l'incontro con Zeni

«Esserci per contare». Con questo slogan «Parto per Fiemme» ha chiamato a raccolta la gente di Fiemme, Fassa e Cembra oggi pomeriggio alle 17 al Palafiemme di Cavalese per l’incontro con l’assessore provinciale Luca Zeni e il direttore dell’Azienda provinciale dei servizi sanitari Paolo Bordon, dopo la chiusura del punto nascite.

«È necessario capire che ciò quanto sta accadendo non colpisce soltanto il Punto nascita, ma anche altri servizi essenziali come il servizio di pediatria per i bambini, la ginecologia per tutte le donne di Fiemme e Fassa e la reperibilità dell’anestesista per ognuno dei valligiani e degli ospiti di Fiemme e Fassa» affermano gli esponenti di Parto per Fiemme che si batte per il mantenimento del Punto nascita raccogliendo persone di tutte le tre valli, al di fuori degli schieramenti politici ma proponendo soluzioni e fatti concreti.



«Ciò significa che per la maggior parte dei problemi di salute riguardanti questi ambiti bisognerà recarsi a Trento o attendere un auto medica o un elicottero da Trento, con il conseguente aumento dei rischi, dei disagi e dei costi sociali dovuti alla distanza. L’incontro - continua Parto per Fiemme - è decisivo per dimostrare quanto la gente di queste valli sia unita e propositiva per evitare di veder chiudere dei servizi essenziali dell’ospedale di Fiemme, simbolo, riparo e riferimento socio sanitario di una Comunità Magnifica che, dopo averlo costruito, dimostra ancora oggi, collaborando con le istituzioni e con l’Azienda sanitaria, di volerlo mantenere. Abbiamo dimostrato che siamo pronti a superare gli ostacoli della burocrazia, del tecnicismo, della gestione puramente aziendale volta a sfinirci e proposta da chi pensa che in queste valli regni l’ignoranza, la sottomissione e l’indifferenza».
Il 10 marzo scorso davanti all’ospedale, centinaia di persone hanno manifestato ma anche proposto soluzioni: «Abbiamo fatto nomi e cognomi dei pediatri disponibili, abbiamo presentato il pediatra neonatologo dottor Giustardi, salito appositamente per aiutarci a sostenere i servizi essenziali per tutti».

Tutta la popolazione di Fassa, Fiemme e Cembra vuole trasmettere ai dirigenti di Trento la propria determinazione affinchè il punto nascita sia riaperto. «Prima di tutto ascolteremo i risultati raggiunti a seguito delle proposte inviate a trento dalle associazioni e dai nostri amministratori. Poi tireremo le somme senza dimenticare che stiamo attendendo soluzioni sin dal 25 novembre 2015.

Le promesse si accettano solo quando c’è la fiducia necessaria, i fatti permettono, progressivamente, di ritrovarla».

Per le famiglie con bambini che parteciperanno all’incontro è previsto uno spazio di animazione gestito da maestre d’asilo volontarie e le attività proposte e gli spazi sono coperti dall’assicurazione della Cassa Rurale.

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