Cavalese, l'auto medica per il parto

Causa neve l'elicottero non si è alzato

La tanto attesa neve è caduta sul Trentino rendendo felici gli operatori turistici. Ma siccome c’è sempre un rovescio della medaglia, i fiocchi di neve dell’altra sera non da tutti sono stati graditi. Ad esempio, la coppia che era in attesa del bambino. Diciamo subito che tutto è andato a buon fine e il nascituro ha emesso i primi vagiti nella sala parto dell’ospedale di Fiemme a Cavalese per la gioia dei genitori, ma qualche momento di preoccupazione è stato vissuto perché l’elicottero che doveva partire da Trento causa la neve non si è alzato in volo.
 
È toccato dunque all’auto medica partita da Trento arrivare a Cavalese per seguire il parto. Sull’auto medica un’anestesista e un’ostetrica che assieme al personale cavalesano hanno seguito il parto nella maniera migliore. Tutto bene ciò che finisce bene, ma questo episodio ha suscitato alcuni commenti. «Bastano due dita di neve - dice il portavoce di Parto per Fiemme Alessandro Arici - per bloccare un elicottero e creare del panico in una famiglia».
 
Frattanto la battaglia della Val di Fiemme per salvare il punto nascite continua. Proprio l’associazione Parto per Fiemme era l’altro ieri su Rai Due nella trasmissione «Medicina 33» dove ha spiegato la situazione del punto nascite fiemmese.
 
E proprio da questo programma è scaturita una novità. Racconta Alessandro Arici: «Un neonatologo di Ancona con un curriculum di tutto rispetto ci ha chiamati chiedendo informazioni sul venire a lavorare a Cavalese. Essendo un amante della montagna per lui sarebbe un sogno. Il fatto è che, visto quanto successo nell’ultimo anno, siamo in imbarazzo come associazione perché non sappiamo a chi segnalare il professionista che si è reso disponibile. Siamo in difficoltà perché se a chi vuol venire non si dice quanto guadagna (ora ci hanno messo fortunatamente una pezza), non si dice se chiude o meno il punto nascite e che non è detto che faccia delle rotazioni su Rovereto e Trento, mi si spieghi come fa un professionista a scegliere Cavalese.
 
Siamo in una situazione di stand-by che è stata creata ad hoc, oppure semplicemente un lavoro fatto male da qualcuno. Comunque sia la sostanza non cambia. Il rischio per chi abita nelle valli più lontane da Trento è sempre più elevato».

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