Brunel lascia la guida del caseificio di Fassa

di Roberta Boccardi

Cambio alla presidenza del Caseificio sociale Val di Fassa. Paolo Brunel si è fatto da parte: «C’era voglia di cambiare, era nell’aria. E così ho preferito lasciare spazio a qualcun altro».
Brunel, alla guida della cooperativa dall’inizio del 2008, con il settore zootecnico già in gravi difficoltà e in un periodo non facile per l’economia in generale, ha portato avanti l’impegno molto gravoso del nuovo caseificio di Pera. Il malcontento era già sfociato nella fuoriuscita di alcuni soci (avvicinatisi al vicino caseificio di Predazzo), ma evidentemente c’è ancora un forte malumore per un’esposizione bancaria che va ad incidere sul prezzo del latte liquidato ai soci.
«I caseifici trentini che non hanno un impegno forte come il nostro - dice Brunel - hanno bilanci più sostanziosi, e questo viene guardato con invidia». Pur essendo aumentato il liquidato per ciascun litro di latte conferito: in un anno in Val di Fassa si è passati da 45,2 a 49 centesimi, i 70 euro dei caseifici vicini sono lontani anni luce. Anche se va considerato che la media italiana si attesta a 32 - 34 centesimi.
«In un momento di crisi non è semplice far digerire ai soci il peso degli impegni che abbiamo - ammette Brunel -; comunque l’assemblea è sovrana e ha deciso per un cambiamento: mi auguro che porti buoni risultati. Io sarò sempre al fianco della cooperativa».

Brunel non era nemmeno in scadenza, ha deciso però di passare il testimone visto che l’assemblea doveva reintegrare il consiglio di amministrazione, confermando o sostituendo alcuni consiglieri giunti alla fine del mandato.

In scadenza c’erano Stefan De Paul, il vice di Brunel, rimasto fuori per un solo voto e Luigi Deluca, rieletto con 11 voti. A completare il consiglio di amministrazione di 7 membri, sono stati poi eletti Alberto Pederiva di Soraga e Michelangelo Croce di Moena. Vanno ad affiancare Francesco Rasom e Andrea Rasom di Vigo di Fassa, Giulio Brunel e Michele Riz di Pozza di Fassa. Il cda si riunirà nei prossimi giorni per esprimere il nuovo presidente e il vice.
Tornando all’assemblea, questa si è svolta nella sala del caseificio, presenti 24 soci su 28. C’erano anche rappresentanti di Promocoop e del Consorzio Trentingrana.

Per soci del Caseificio sociale Val di Fassa i dati di bilancio 2015 sono migliori dell’anno precedente, grazie a nuovi accordi commerciali spuntati nel 2015. La produzione, oltre 2,6 milioni di litri di latte conferiti, è tutta destinata a formaggi commercializzati sia negli spacci di valle, Pera, Campitello e Canazei, sia fuori provincia con intese con catene di livello nazionale come Dao, Alì Padova, i gruppi Brendolan, Conad e il Gigante di Milano. Il fatturato, attestato nel 2015 sui 2,5 milioni di euro, nei primi mesi del 2016 è in crescita. Il nuovo caseificio, inaugurato nel 2013, è dimensionato per la lavorazione del latte prodotto in Val di Fassa e per la produzione di formaggi tipici della Valle. I lavori hanno riguardato sia gli impianti e l’attrezzatura per la lavorazione casearia sia l’arredo del punto vendita e degli uffici.

Costato 5,4 milioni di euro, è stato finanziato al 40% da contributo pubblico.

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