Centro termale a Pozza, apertura in dicembre

I lavori sono iniziati a settembre

di Mario Felicetti

I lavori sono in corso, a ritmo serrato, dal 15 settembre del 2015 e, secondo le previsioni, saranno completati per l’inizio del prossimo dicembre, indicativamente in occasione della festa di San Nicolò. Riguardano il nuovo Centro Termale di Pozza di Fassa, destinato a fornire un contributo determinante per i raggiungimento dell’obiettivo di destagionalizzare i flussi turistici ed ampliare la gamma dei servizi offerti nella vallata ladina, condizione indispensabile per garantirle la possibilità e la capacità di competere con le più prestigiose località turistiche di montagna a livello nazionale e internazionale.

Il mercato del termalismo e del benessere è in continuo aumento e da queste premesse è nata la volontà della società Fassa Terme Srl, costituita ancora nel 2004, di creare, in località Bagnes, alla periferia sud del paese, questo nuovo centro termale, di dimensioni importanti (14.000 metri cubi, dei quali 6.650 fuori terra) su una superficie di poco meno di 5 mila metri quadrati, compresi in un’area urbanisticamente identificata come «termale» dal Piano Regolatore Generale del Comune di Pozza.

Dopo aver superato i problemi emersi in passato con la adiacente Terme Dolomia (Hotel Terme Antico Bagno), mediante un accordo che le consentirà di utilizzare la preziosa acqua termale «Aloch», della quale la Terme Dolomia è concessionaria, la Fassa Terme ha garantito al progetto, elaborato dalla Quadrio Curcio Quadratec Srl e dallo Studio TD Ingegneria di Predazzo, il pieno interesse del gruppo valtellinese, una delle realtà più importanti esistenti oggi in Italia, specializzata nella gestione di centri di benessere termali esistenti a Milano, Torino, Roma, Bormio, San Pellegrino Terme, Prè Sait Didier e attualmente proiettata anche verso la realizzazione di altre iniziative analoghe a livello internazionale, partendo da New York e Chamonix.

Lo stesso Gruppo Quadrio Curzio Quadratec prenderà in gestione diretta la struttura, con un contratto di locazione della durata di 18 anni (nove più nove) per una cifra di 650.000 euro all’anno. L’edificio si svilupperà su tre livelli, con un’area esterna destinata a parcheggio per una disponibilità complessiva di 53 posti macchina.

Mentre la società Terme Dolomia continuerà ad occuparsi di aspetti e servizi di carattere sanitario, la nuova realtà offrirà invece una serie di prestazioni legale al comparto salutistico e del benessere, con vasche termali interne ed esterne, varie tipologie di idromassaggio e giochi d’acqua, percorsi kneipp (acqua calda e fredda), lettini doccia e bagno giapponese, saune, bagni a vapore e saune relax, oltre ad una importante area destinata specificatamente ai massaggi. Molteplici e innovativi percorsi benessere, quindi, attraverso i quali costruire una nuova realtà turistica integrativa dell’offerta attuale, all’interno di un bacino di riferimento (Fassa e Fiemme) che conta su oltre 7 milioni di presenze all’anno.

Ma c’è un altro aspetto da valutare, sottolineato con particolare soddisfazione dal presidente della Fassa Terme Claudio Merighi (del consiglio di amministrazione fanno anche parte il vicepresidente Claudio Bernard ed i consiglieri Roberto Arghenini e Nicolò Tonini), e riguarda il fatto che i lavori sono affidati ad una associazione temporanea di imprese locali (Severino Volcan di Tesero, Sevis di Soraga, Atzwanger di Bolzano, Euroluce di Soraga ed Enzo Pollam di Soraga) e che in futuro saranno impiegati circa 35 dipendenti, persone in gran parte della zona, a garantire una importante opportunità di carattere occupazionale.

Il costo della struttura è pari a circa 8 milioni di euro, coperto in parte dal capitale sociale (attualmente è di circa due milioni, che si spera di portare a tre), dal contributo (20%) della Provincia e dai proventi dall’affitto, oltre che da un piano economico/finanziario condiviso, a condizioni molto favorevoli, con la società Sarda Leasing del Gruppo Bancario BPER (Banca Popolare Emilia Romagna) e che prevede un significativo rafforzamento patrimoniale, mediante le auspicate sottoscrizioni di nuovi soci. La sfida è appena iniziata e le speranze sono davvero molte.

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