Oggi a Moena l'addio a Gianmarco Sommariva Il giovane morto nello schianto di Predazzo

di Federica Giobbe

Tanti amici, tanti volti uniti per pregare e non solo piangere la morte di un ragazzo strappato alla vita troppo presto, che però ha lasciato un segno indelebile in molti cuori. I compagni di scuola del giovane morto nell'incidente di Predazzo, Gianmarco Sommariva, la quinta liceo artistico di Pozza di Fassa, lo ricordano come un ragazzo allegro, desideroso di sperimentare, pieno di risorse ed inventiva, curioso, affabile e colmo di buoni propositi.

Un giovane che aveva voglia di stare con gli amici e di divertirsi in modo sano. Amava la montagna, tanto che con i fratelli amava scalare e scoprire nuovi luoghi, tra natura ed avventura. «Per molti di noi era un punto di riferimento, anche un motivo di invidia per alcuni coetanei. Ma credo che nessuno potrà dire che Gianma non era una persona d’oro».

Questi i commenti tra gli amici e i giovani che lo conoscevano.

Gianmarco, dicono, non aveva mai accettato passaggi in auto, ma quella sera, stanco, ha deciso di dire sì; un sì che ha cambiato il corso degli eventi della sua vita. Una vita interrotta ad appena 19 anni.

Lunedì sera, al rosario, si è riunita insieme ai famigliari, tutta la comunità di Vigo di Fassa, dove Gianmarco viveva, mentre ieri sera, a Moena, molte persone hanno replicato la serie di preghiere per ricordare un giovane dal cuore grande.

Oggi, giovedì, i funerali, alle 14 nella chiesa parrocchiale di Moena.

Una vita distrutta anche per Luca Bortoluzzi, il cuoco di Moena che sabato sera ha perso molto più di quanto si creda.

Stazionario, ricoverato presso il reparto di rianimazione dell’ospedale Santa Chiara di Trento, il 42 enne originario della vicina Falcade (Belluno), trasferitosi in Val di Fiemme dopo aver sposato una ragazza di Moena, non si dà pace.

L’auto, un’Audi Tt grigia, guidata appunto da Bortoluzzi con a bordo tre giovani della val di Fassa, era uscita di strada probabilmente a causa dell’alta velocità, per finire poi la sua corsa vicino a Villa Vandina, subito prima le piscine comunali di Predazzo. Un forte schianto, che ha visto Gianmarco sbalzare fuori dall’abitacolo riportando subito brutti traumi cranici, ed un bruttissimo trauma addominale e toracico. Le condizioni erano apparse subito gravissime dai primi soccorsi, per poi peggiorare durante le ore successive, in rianimazione, concludendosi poi in maniera tragica con la sua morte.

Ma l’amore non muore, tant’è che i genitori del ragazzo hanno deciso di dare l’assenso alla donazione degli organi, un ultimo dono di Gianmarco, che potrà permettere ad altre persone di continuare a vivere.
Intanto sul caso la Procura ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo a carico del conducente.

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