Funivia trentina in Marmolada confronto con la Provincia

di Giorgia Cardini

Trattativa aperta, tra Provincia e Valle di Fassa, sul Piano degli interventi per la Marmolada adottato in via preliminare dalla giunta provinciale il 14 settembre. Venerdì scorso il governatore Ugo Rossi e l'assessore agli enti locali e alla coesione territoriale Carlo Daldoss sono arrivati a Pozza di Fassa, nella sede del Comun General, per un primo confronto con i sindaci della valle, la procuradora Elena Testor, il consigliere provinciale ladino Giuseppe Detomas , rappresentanti degli impiantisti e degli operatori economici.
Sul tavolo il programma degli interventi, o meglio, la parte che ai fassani non va proprio giù: il fatto che nel piano messo a punto a Trento gli impianti di parte trentina si fermino a Sass Bianchet e non arrivino a Punta Rocca, collegandosi con quelli storici del versante bellunese.

Uno scarno comunicato firmato da Elena Testor e dal sindaco del Comune di Canazei, Silvano Parmesani, parla di «soddisfazione per aver avuto l'occasione di un confronto costruttivo con la Provincia, con dimostrazione di serietà e interesse di entrambe le parti verso la questione».

Fuori dal linguaggio ufficiale, Parmesani spiega di aver riscontrato «apertura» da parte di Daldoss e Rossi verso una soluzione impiantistica che permetta di far incontrare tutte le esigenze, quelle di conservazione ambientale con quelle di sviluppo turistico. Non rivela, il sindaco di Canazei, verso quale risposta tecnica si propenda (se un arrivo a Punta Rocca, spostando e prolungando la linea funiviaria disegnata dalla Provincia tra Pian dei Fiacchi e Sass Bianchet, o altro), ma dice chiaramente che quella individuata «dovrà essere sostenibile anche per gli investitori, altrimenti non si troverà nessuno disposto a spendere per rinnovare gli impianti e per mantenere il ghiacciaio in salute. Ma è chiaro che per sostenere tutto non è il caso di arrivare solo fino a metà montagna».

Dunque, al lavoro per presentare in Provincia entro il 24 ottobre (data limite per il deposito delle osservazioni) «una soluzione tecnica, economica e politica che stia in piedi». Qualcosa di sostenibile però anche dal punto di vista di Dolomiti Unesco, che permetta alla Provincia di dire sì.
Aggiunge Elena Testor: «Della Marmolada parliamo da anni e il nostro obiettivo è quello di non perdere ulteriore tempo. Verranno pertanto fatte delle osservazioni puntuali che terranno conto degli aspetti di importanza fondamentale per il territorio, ma che considereranno anche la sostenibilità economica del progetto».

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