Bassa Val di Fassa-Passo Costalunga la Sma non cede sul progetto

"È mai possibile che una commissione di esperti internazionali, all’interno di un concorso promosso dall’Arge Alp, giudichi un progetto come il miglior progetto di mobilità alternativa, e che lo stesso progetto non sia ritenuto tale dalla Provincia di Trento, al punto da essere escluso dal piano stralcio della mobilità di Fassa? 

È quanto si sono chiesti gli amministratori della Società di Mobilità Alternativa (Sma) di Moena,  Soraga e Carezza, nel corso dell’assemblea convocata mercoledì sera presso la Gran Ciasa di Soraga, per discutere sui prossimi passi da fare dopo la sentenza del Tar, che il 30 gennaio ha accolto il ricorso della società contro i provvedimenti adottati dalla Provincia nei confronti del progetto di finanza trasmesso a Trento ancora un anno e mezzo fa e riguardante il collegamento impiantistico tra la bassa valle di Fassa ed il Passo Costalunga. «Siamo determinati come non mai, anche alla luce della sentenza, ad andare avanti» ha ribadito il presidente Marco Pederiva. «Finora purtroppo, e non per colpa nostra, abbiamo perso tempo, ma questo è un progetto chiave per lo sviluppo economico e turistico della nostra zona. L’obiettivo è ambizioso, ma lo raggiungeremo».

«La Provincia deve prendere in esame la nostra proposta, a prescindere che sia o meno prevista nel piano urbanistico, e deve pronunciarsi sul pubblico interesse» ha sottolineato Chiara Bari, consulente della società J&B Consulting di Merano. «Il tutto entro i tre mesi previsti dalla legge, quindi entro il 30 aprile. La Sma - ha aggiunto - può chiedere anche un risarcimento dei danni, ma questa, visto che il termine per questa azione è comunque molto ampio e l’obiettivo attuale è quello di realizzare l’impianto, per il momento è una opzione residuale, anche se non è esclusa».

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