Il Veneto torna all'attacco della Marmolada trentina

Il Veneto dà l’attacco alla vetta della Marmolada, e lunedì mattina - utilizzando in realtà la funivia da Malga Ciapela - salirà con i componenti del Consiglio Regionale ai quasi 3000 metri di Punta Serauta, per rivendicare l’appartenenza del ghiacciaio anche a Venezia.
Motivi geografici e storici, sicuramente, non meno importanti di quelli economici, dato il progetto di un nuovo impianto di risalita alla cima, tutto in parte Trentina.

La battaglia per la Regina delle Dolomiti si è riaperta nel luglio scorso, con la controversa «sentenza» dell’Agenzia del territorio di Roma, che ha posto fine alla disputa decennale tra Veneto e Trentino, ristabilendo quanto affermato dal Consiglio di Stato nel 1982, e sconfessando l’accordo del 2002 tra gli allora governatori Lorenzo Dellai e Giancarlo Galan.

In pratica, afferma l’Agenzia del Territorio, il confine con il Trentino è fissato sulla linea della cresta che da Punta Rocca scende verso il Passo Fedaia, coincidente con il displuvio del monte.

Una decisione «arbitraria, unilaterale e lesiva» l’aveva subito definita l’assessore veneto al turismo, Federico Caner, sottolineando, tra l’altro, che «per ora ha solo un valore catastale e non amministrativo». Tanto è bastato però a far rispolverare le ‘piccozze’ al Consiglio veneto, guidato dall’agguerrito presidente Roberto Ciambetti (Lega), con il quale salirà a Punta Serauta anche il governatore Luca Zaia.

Seduta straordinaria e simbolica quella dell’assemblea regionale, chiamata ad approvare una mozione presentata da Lega e gruppo «Zaia presidente» che impegna la Giunta a intraprendere ogni iniziativa per far rispettare l’accordo del 2002, che sostanzialmente divideva il ghiacciaio tra le due regioni. La mozione darà anche mandato agli uffici della Regione di verificare come un procedimento amministrativo come quello adottato dall’Agenzia del Territorio - il 24 maggio 2018, a governo non ancora insediato - possa prevaricare una procedura legale in corso (l’accordo tra Dellai e Galan). Sul provvedimento è pendente inoltre un ricorso al Tar del Lazio, presentato dal Veneto e dal comune bellunese di Rocca Pietore.

Non va dimenticato che la Marmolada è la montagna simbolo di Dolomiti patrimonio dell’Unesco che il Veneto si sta giocando nella candidatura alle Olimpiadi Invernali del 2026.

A sollecitare il pronunciamento dell’Agenzia del Territorio era stato il Comune di Canazei, che con la Provincia aveva rivendicato la revisione dei confini catastali del massiccio della Marmolada a proprio favore, ed a scapito di quello di Rocca Pietore.

L’iniziativa del Consiglio veneto a «trazione» leghista non ha però convinto tutti i rappresentanti dell’assemblea, alcuni dei quali - quelli del Pd - l’hanno bollata come gesto propagandistico. I Dem hanno infatti annunciato oggi che non prenderanno parte alla seduta in quota, mentre critiche alla Lega sono arrivate anche dall’«alleato» Movimento 5 Stelle, i cui consiglieri prenderanno parte alla seduta, ma per votare contro la mozione.

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