Cortina Dolomiti: il dossier per le Olimpiadi invernali 2026

Un'Olimpiade economicamente light, con strutture temporanee, basso impatto ambientale e il marchio dell'unica candidatura veramente alpina, se paragonata a Torino e Milano. Punta su questo il dossier di Cortina-Dolomiti - sorta di joint venture Venezia-Bolzano - per le Olimpiadi invernali 2026. Nelle 120 pagine che saranno inviate domattina per posta certificata al Coni la filosofia di un progetto di Giochi per evitare gli sprechi, iniziando dalle infrastrutture: a Cortina e sull'area delle Dolomiti gli sport invernali sono di casa (il centro ampezzano ospiterà i Mondiali di sci 2021), e organizzare un'Olimpiade potrebbe avere costi molto inferiori.   

Nel dossier si sostiene che oltre il 70% degli impianti è già esistente, il resto necessita di essere ammodernato, o costruito secondo criteri di sostenibilità e futuro riutilizzo. Il vilaggio olimpico, ad esempio, così come il centro-stampa, sarebbero realizzati con strutture temporanee, da smantellare al termine dei Giochi, al massimo con qualche modulo che potrebbe essere usato per la Protezione Civile.   

Cortina, se otterrà l'assegnazione, farà la parte del leone: le sue piste e i suoi impianti dovrebbero ospitare sette delle 15 diverse discipline. La storica pista di bob intitolata a Eugenio Monti (il 'rosso Volantè), chiusa da 10 anni, dovrebbe essere ristrutturata per ospitare le gare di bob, slittino e skeleton. Cortina sogna poi che questa diventi la sede della Federazione degli sport sul ghiaccio. Sul ghiaccio del glorioso stadio Olimpico, simbolo dei Giochi del 1956, si dovrebbero giocare le partite di curling; sulle piste del Monte Faloria si prospettano le prove di free style e snowboard. Sulla Tofana sarebbero in programma le gare di discesa libera di sci alpino, quella maschile sulla nuova pista Vertigine, che si sta costruendo per i Mondiali 2021; quella femminile sulla Olympia, già utilizzata nel 1956 e in fase di miglioramento in queste settimane, per le gare iridate fra tre anni. Si passa al Trentino Alto Adige: la Val di Fiemme ospiterà lo sci nordico; Bolzano il torneo olimpico di hockey, mentre negli impianti di Anterselva andrà in scena il biathlon. Merano dovrebbe essere la sede delle gare di short track e pattinaggio di figura, mentre il pattinaggio di velocità dovrebbe trovare casa nell'impianto già esistente a Baselga di Pinè.   

L'accoglienza degli atleti, in un progetto diffuso, verrà spalmata sul vasto territorio delle Dolomiti, anche se sarà inevitabile realizzare più di un villaggio olimpico, per avere alloggi - come prevede il regolamento Cio - vicini ai diversi campi di gara. A Cortina la scelta potrebbe cadere sulla piana di Socus (non distante dallo storico trampolino di Zuel), per creare un villaggio con i 2.300 posti letto richiesti: una struttura provvisoria, da smontare dopo le gare. Bocche cucite infine sul budget, che fonti vicine al dossier dicono comunque lontano dai piani finanziari delle ultime edizioni dei Giochi invernali.

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