Belluno, il Comune approva il regolamento anti-pesticidi

Primo significativo successo della campagna «Liberi dai veleni»: il Comune di Belluno ha adottato il regolamento «anti-.pesticidi»: possibili solo i trattamenti non pericolosi

di Zenone Sovilla

Primo significativo successo della campagna «Liberi dai veleni»: il Comune di Belluno ha adottato - sostanzialmente senza modifiche - il regolamento «anti-pesticidi» pericolosi elaborato dal movimento Terra bellunese e sostenuto, fra l'altro, da una raccolta di firme che ha superato le 6 mila adesioni in pochi mesi.

Il capoluogo della vicina provincia dolomitica, dunque, intende promuovere forme di agricoltura rispettose dell’ambiente e della salute, introducendo norme severe sull’utilizzo di pesticidi e fitofarmaci (il via libera al regolamento è arrivato dopo audizioni e confronti in commissione).

Il nuovo regolamento è stato approvato dal consiglio comunale nella seduta di venerdì scorso: 21 i voti a favore, due le astensioni e due i consiglieri che non hanno partecipato alla votazione. Oltre alla maggioranza (liste civiche di centrosinistra) si sono schierati a favore il Pd e il movimento Cinque stelle, che siedono all'opposizione.

Ora l’auspicio dei promotori della campagna, nata oltre due anni fa, molto partecipata da singoli e associazioni, è che altri municipi seguano l’esempio di Belluno, a cominciare dalla seconda città della provincia: Feltre.

Per i coltivatori sarà possibile utilizzare nei trattamenti solo i prodotti alternativi a quelli classificati pericolosi (si veda l'articolo 5 del documento, allegato qui sotto).

Sullo sfondo dell’iniziativa «Liberi dai veleni» c’è un fenomeno in atto da qualche anno che vede la conversione di molti terreni bellunesi, reperibili a buon mercato, alla coltivazione della vite o della mela. Spesso si tratta di piani di espansione di imprese venute da fuori provincia, tanto che gli attivisti di «Liberi dai veleni» parlano apertamente di «colonizzazione agricola».

A imprimere un’accelerazione a questo fenomeno è stata la decisione della Regione Veneto di estendere alla provincia di Belluno l’area del prosecco doc: un presupposto fondamentale per i produttori della pedemontana trevigiana in cerca di nuovi spazi per il business delle bollicine.

La preoccupazione delle popolazioni, ma anche di diverse amministrazioni locali, è che si intenda esportare quassù, nel territorio dolomitico, a scopi speculativi visti i contributi pubblici ai vigneti, il modello di agricoltura intensiva, con largo impiego di pesticidi e fitofarmaci, già attuato da decenni nelle zone di provenienza delle aziende agricole.

La vasta adesione popolare all’iniziativa, con la proposta concreta di un regolamento di polizia rurale da sottoporre ai Comuni, potrebbe a questo punto indurre un cambio di rotta nelle attività agricole in questione.

Il segnale che arriva da palazzo Rosso, la sede municipale a Belluno, è sicuramente molto forte e chiaro. Ora, come sottolinea il movimento Terra bellunese, si tratterà di vedere se il regime di vigilanza sarà all’altezza della portata delle nuove norme, che in sostanza orientano il modello agricolo verso il biologico.

«Si tratta - commentano i promotori della campagna - di una decisione molto positiva da parte del comune capoluogo, al quale va un plauso, e uno stimolo importante per le altre amministrazioni comunali. Tuttavia le associazioni intendono anche ribadire che lo strumento normativo non va considerato un traguardo ma il primo passo verso azioni concrete di tutela della salute e dell’ambiente.

È infatti fondamentale impegnarsi per la fattiva applicazione dei sui contenuti, soprattutto perché l’approvazione arriva in ritardo rispetto alla stagione dei trattamenti sulle coltivazioni.

L’impegno pre-elettorale (in città l’anno prossimo si torna alle urne, ndr) della campagna “Liberi dai veleni” sarà dunque di vigilare e stimolare l’amministrazione di Belluno ad adottare, nel periodo invernale, tutte le azioni necessarie per adeguare al regolamento le proprie prassi di gestione del verde pubblico; sostenere agricoltori, allevatori e hobbisti nell’avvicinamento alle nuove regole; preparare il proprio personale di polizia municipale a gestire lo strumento».

La maggioranza politica a Belluno è composta da liste civiche di centrosinistra, a sostegno del sindaco Jacopo Massaro, il quale fino alle elezioni del 2012 era il capogruppo del Pd, partito che lasciò alla vigilia del voto contestando la scelta di non organizzare le primarie; la principale forza di opposizione è appunto il partito democratico.

LA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE (il punto dal minuto 1:36:00)

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IL DOCUMENTO

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