Movida Bar: ritornano i ladri delle slot machine

di Paolo Liserre

Sarà la posizione abbastanza isolata, sarà il fatto che nelle immediate vicinanze vi sono più opzioni di fuga, sarà che magari lì ci sono già stati e sanno come «operare». Sta di fatto che per l’ennesima volta il «Movida Bar» di Pietramurata (lungo la Gardesana occidentale) deve fare i conti coi ladri e con un’attenzione alla quale farebbe molto volentieri a meno.

L’ultimo colpo in ordine di tempo risale alla notte tra sabato e domenica scorsi ma se ne è avuta notizia e conferma solo nella giornata di ieri. Era circa l’una e mezza di notte quando i malviventi sono entrati in azione e in pochissimi minuti hanno portato via quello che volevano portar via dilenguandosi e facendo perdere ogni traccia. Per entrare hanno usato un piede di porco, forzando senza nemmeno troppa fatica la porta d’ingresso. L’allarme è scattato ma la banda è stata fulminea nel colpire e scappare. Dalla «spaccata» alla fuga saranno trascorsi appena cinque minuti.

Hanno preso un videogioco e la macchina cambiamonete, apparecchi che hanno delle piccole ruote e che, una volta piegati, sono anche facili da portar via. Li hanno caricati sul furgone parcheggiato nell’area di fronte e in men che non si dica si sono dati alla macchia. Il conto delle monete viene fatto una volta alla settimana e quindi diventa difficile quantificare l’ammontare del bottino. Che da una stima di massima però dovrebbe aggirarsi attorno ai 3-4.000 euro, più i danni materiali alla porta d’ingresso. Le forze dell’ordine stanno vagliando alcune immagini delle telecamere a circuito chiuso, nella speranza di raccogliere qualche spunto investigativo attendibile.

Dal 2012 è il quarto furto di questo tipo ai danni del bar posto a fianco della palestra boulder, nello stesso complesso che ospita il negozio «Vertical Shop», altra «vittima» molto gettonata tra i malviventi. Nel novembre 2012 e due volte (ad aprile e ottobre) tre anni più tardi. La dinamica era stata sempre la stessa, il bottino pressapoco analogo.

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