Tenno, nessuna bonifica finora per la discarica

di Davide Pivetti

Stando ai rapporti degli ispettori dell’Appa - l’Agenzia provinciale per l’ambiente - nella discarica del Vermione a Tenno ci sono concentrazioni non conformi alla legge di piombo, floruri, solfati disciolti, arbonio organico disciolto, antimonio, molibdeno, cromo, idrocarburi aromatici, cromo esavalente e ione solfatoruro.

Una situazione nota ormai da mesi, dopo il sequestro della discarica tennese e l’inizio di un’indagine a carico della «Gedi srl» (nella persona della sua amministratrice unica Anna Maria Bellini) e di alcuni produttori e trasportatori di rifiuti «per aver ammesso abusivamente in discarica - questa l’accusa della Procura - rifiuti non conformi e in parte anche rifiuti pericolosi».

Il Comune di Tenno, prima con l’ex sindaco Gian Luca Frizzi, ora con il reggente Giuliano Marocchi, si è ritrovato a dover gestire una patata bollente ambientale e giudiziaria che ancora sembra lontana da ogni soluzione.

Nel gennaio scorso l’ex sindaco aveva inviato una diffida alla «Gedi srl» chiedendo di «eliminare tutte le irregolarità riscontrate e porre in essere tutte le azioni necessarie per la messa in sicurezza, la bonifica, il ripristino ambientale previsti dalla legge».

Quasi dieci mesi sono trascorsi ma al Vermione non è più successo nulla e così il sindaco reggente Marocchi con una nuova ordinanza torna a mettere nero su bianco una nuova diffida alla società perché provveda questa volta entro 30 giorni a rimettere tutto a posto e rimuovere i detriti contenenti sostanze non ammesse o in concentrazione superiore a quanto previsto.

Marocchi però va oltre e per sbloccare una situazione ormai insostenibile (soprattutto dal punto di vista ambientale) avverte la «Gedi srl» che trascorso il mese concesso «si provvederà alla revoca della autorizzazione comunale all’esercizio della discarica di rifiuti», in pratica almeno per il momento, il provvedimento più radicale che il Comune di Tenno può prendere contro la società indagata. In attesa che l’indagine di Procura e Forestale faccia il suo corso.

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