Nago-Torbole, 25 anni del "Gruppo Culturale"

di Paola Malcotti

Il «Gruppo Culturale Nago-Torbole» compie 25 anni. Un quarto di secolo speso nel nome della ricerca storica continua e sistematica delle vicende che hanno avuto per protagonisti luoghi, personaggi, famiglie delle comunità di Nago e di Torbole, regolarmente rimbalzate sulle pagine dell’omonima rivista, che con periodicità semestrale onora oggi l’uscita del suo cinquantesimo numero con il titolo «La giurisdizione di Pénede».
«Un traguardo importante che tutti noi sappiamo essere frutto di un lungo e appassionato lavoro a favore del patrimonio culturale e storico della nostra comunità - scrive l’assessora alla Cultura Luisa Rigatti nella prefazione della pubblicazione - e anche se i presidenti e i soci negli anni si sono succeduti con naturale regolarità mai è venuta a mancare in loro quella sete di ricerca sulle proprie origini ed eventi che hanno cambiato volto ai paesi».
Dopo un sunto dell’attività svolta dal momento della nascita dell’associazione, avvenuta nel 1993, da parte del direttore della rivista Graziano Riccadonna, il presidente del Gruppo Culturale Giovanni «Nino» Mazzocchi si sofferma sulle varie mostre organizzate dal sodalizio, che nei 25 anni della sua storia hanno spaziato tra i più diversi argomenti riguardanti le comunità di Nago e di Torbole.
«Una volta strutturata l’associazione, il suo obiettivo principale è sempre stato infatti quello di pubblicare con regolarità la rivista semestrale “La giurisdizione di Pénede” - prosegue Mazzocchi - il quaderno di storia locale ormai giunto al numero 50, vanto del Gruppo stesso e presente nelle principali biblioteche del Trentino». «Un unicum nel panorama dell’editoria specialistica trentina, che in tutti questi 25 anni è riuscito a promuovere e raccontare la storia di una piccola comunità - aggiunge Riccadonna - Una storia che, per come è raccontata nella rivista, va di pari passo con quella della popolazione, della memoria orale, che affianca la storia ufficiale con le testimonianze “dal basso”, facendosi raccontare le proprie vicende dagli “ultimi”, uomini e donne, che la storia e soprattutto le guerre con le loro tragiche conseguenze l’hanno vissuta sulla propria pelle».
«Arduo tratteggiare un bilancio venticinquennale delle attività della rivista e del Gruppo - conclude il direttore responsabile della rivista - ma non possiamo non ricordare che tutto questo lavoro di ricerca è stato possibile grazie al volontariato dei soci, così come alle collaborazioni con numerosi enti del nostro territorio, dal Mag alla Fondazione Museo storico del Trentino, dall’associazione “Riccardo Pinter” al Centro studi “Judicaria” fino al “Sommolago” ecc.: eppure, più passa il tempo e più emergono iniziative e proposte, segno della vitalità del nostro Gruppo».

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