Palafitte Ledro, una notte con lo sciamano

di Paola Malcotti

Due turisti veronesi hanno trascorso una notte in una delle palafitte di Molina, oggi tutelate dell’Unesco. L’insolita opportunità è toccata a Margherita Esposito, casalinga di Verona e al marito Cesare Schiavone, che opera nel settore edile. A dire il vero a vincere questa opportunità - partecipando al concorso indetto dal Consorzio della valle - è stata la figlia Valentina, di 29 anni, studentessa di medicina ma proprio gli impegni di studio le hanno impedito di salire in Trentino.
Prima di ritirarsi i due veronesi sono stati ospiti domenica sera della cena preistorica a base di pietanze di 3.500 anni fa. Un appuntamento che ha visto co-protagonisti due giovani emiliani vincitori del secondo premio del consorso: Alexia Pagani di Imola (nella vita consulente per la sicurezza) e Maicol Mulè di Castel San Pietro (tecnico chimico).
Alla cerimonia di vestizione dei due turisti veronesi e poi al banchetto preistorico hanno assistito un centinaio di persone con gran cerimoniere Donato Riccadonna.
Il menù preistorico proponeva: «Le pozioni della sciamana» (frizzante massangla al sambuco e menta); «antipasto delle donne del villaggio» accompagnato dal pane lievitato del viandante (pestato di fave e fresca menta, formaggio del pastore con gocce di miele e frutti di corniolo e ricotta su letto di timo e santoreggia; «crema di pane al finocchietto selvatico con sarde di lago»; «grasso di animale profumato alle erbe selvatiche»; cereali dell’agricoltore; carne dell’allevatore e sangue di cervo) e infine «bosco d’estate». Poi il rito dell’accensione del fuoco con lo sciamano. Edizione da record, oltre 6.000 candidati di mezza Europa.

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