Due milioni di euro per rilanciare le palafitte di Molina di Ledro

Oltre due milioni di euro di investimento pubblico per meno di un anno di lavori. Sono in sintesi i numeri relativi agli interventi di riqualificazione e trasformazione del Museo delle palafitte di Molina, presentati ieri pomeriggio dal direttore del Muse Michele Lanzinger, dall’assessore provinciale alla Cultura Tiziano Mellarini e dal sindaco Renato Girardi, già terminati nella loro prima fase di riorganizzazione della zona degli uffici.

«Un investimento importante, un atto dovuto e sostenuto dall’intera giunta in virtù dell’alto valore culturale che riveste il museo ledrense sul territorio trentino - ha sottolineato Tiziano Mellarini - che da piccola realtà locale sta diventando un esempio di respiro internazionale».Una sfida dunque per la realtà museale di Molina che in questi mesi sta rilanciando la propria identità grazie al progetto di ampliamento e ripensamento degli spazi.

«Dopo un accurato studio sull’edificio esistente, del 1972, sulla sua rilevanza architettonica e sullo stato di conservazione, si è aggiunto un nuovo tassello grazie a un intervento che prevede due fasi finalizzate a valorizzarne le caratteristiche originarie - ha spiegato Michele Lanzinger -. La prima, iniziata a gennaio e già conclusa, ha riguardato la manutenzione straordinaria e la sistemazione dell’area uffici. Ora il cantiere è smobilitato ma riprenderà in autunno, con la riqualificazione energetica (puntiamo all’ottenimento delle certificazioni Leed Gold e Arca Platinum) e impiantistica della sala espositiva. La seconda fase consisterà invece nell’ampliamento dell’edificio verso ovest, con la realizzazione di un padiglione di circa 120 metri quadrati dedicato a didattica, eventi e mostre. I lavori partiranno dopo l’appalto con l’obiettivo di essere ultimati tra aprile e giugno 2019. Allo stesso tempo, verrà definito il progetto museologico e museografico del nuovo allestimento e lo spazio circostante sarà soggetto a trasformazione, con la realizzazione di una nuova area di accoglienza dei visitatori sul fronte sud e la composizione di un giardino didattico».

Un bel balzo verso il futuro per il progetto pensato alla fine degli anni Sessanta dall’architetto Marcello Piovan, che già allora prendeva spunto dalla presenza dell’insediamento archeologico (nel 2012 riconosciuto dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità) e dalla sua relazione con il lago e il paesaggio. «Grazie ad un abbondante uso del legno di larice, il valore architettonico dell’edificio, inserito fra le opere di rilevante interesse storico-artistico del Trentino, porrà d’ora in poi al centro la dimensione naturale del museo in un rapporto simbiotico con il territorio, i reperti esposti e il visitatore».

Un investimento voluto e sostenuto anche in virtù della significativa visibilità offerta all’esterno in termini turistici. Nel solo 2017, i visitatori del Museo delle palafitte di Molina sono stati oltre 43mila, ma una volta terminata la sistemazione e l’ampliamento della struttura potranno arrivare a quota 50mila. Numeri di tutto rispetto, che vanno ad aggiungersi a quelli lusinghieri della rete museale di Ledro, che per propria la gestione si avvale di 15 operatori del Museo delle palafitte. Ricco il calendario di eventi: circa 150, per grandi e bambini. Il via ufficiale domenica 8 luglio con le «Palafittiadi», le Olimpiadi della Preistoria, per proseguire con appuntamenti quotidiani fino al 2 settembre, quando il museo chiuderà i battenti per riaprire il cantiere. Nel mezzo, «Buon compleanno Ponale» il 14 luglio, «Uno sguardo dai fondali» con la presentazione della nuova canoa domenica 15, «L’Età del Rock» del 29, lo spettacolo con la «Banda Osiris» e il talk con Luca Mercalli sui cambiamenti climatici del 3 agosto, la cena preistorica di domenica 5, «Living Prehistory» del 19 agosto.

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