Torbole: «Niente ciclabili in spiaggia, non c'è spazio»

di Davide Pivetti

«La pista ciclabile sulla spiaggia di Torbole non si può fare. Non c’è lo spazio per realizzarla e non ha senso provarci buttando a lago enormi quantità di materiali inerti provenienti dallo scavo della Loppio-Busa, soprattutto considerando che i fondali di fronte ai nostri lidi precipitano immediatamente».

Il sindaco di Nago-Torbole Gianni Morandi formalizza le perplessità già in passato espresse - ma sarebbe più giusto definirla una ferma contrarietà - su quanto il Piano territoriale della mobilità in fase di elaborazione in Comunità di valle, prevede per il completamento della «Ciclabile del Garda», che in qualche modo dovrà transitare anche da Torbole dove in realtà oggi non esiste una vera e propria pista ciclabile.

Quella realizzata lungo la spiaggia rivana, che parte dall’area ex Cattoi, arriva a porto San Nicolò e poi riprende a sbalzo, si ferma infatti all’altezza della «Lidl» a Linfano. I cicloturisti per proseguire devono scegliere tra il percorso lungo la spiaggia, in realtà non ideale per i cicli, vista la pavimentazione e alcuni passaggi ostici, oppure procedere lungo il marciapiede che costeggia la statale.

Un “buco” che fa il paio con quello esistente tra Nago e Torbole visto che la ciclabile di Loppio si ferma a passo San Giovanni e di lì si raggiunge il Garda tra strade di campagna, vicoli e soprattutto la pericolosa discesa della Vecchia Nago, tra buche, muretti e una pendenza al 14%.

Insomma, un gran parlare di ciclabile senza averle, almeno dalle parti di Torbole: «Si stanno avviando grandi investimenti per la “Ciclabile del Garda” - dice il sindaco Morandi - ma i tempi saranno molto lunghi e quindi utili per affrontare il problema in modo più ragionato. Questo proponiamo con le osservazioni che, come maggioranza e amministrazione, porteremo in discussione.

Per noi il problema non si risolve buttando nel lago migliaia di metri cubi di terra e roccia. Anche facendolo resterebbero ampi tratti, tra moli, porticcioli, strutture esistenti, dove sarebbe comunque difficile realizzare una vera pista ciclabile. Il problema si risolve realizzando la circonvallazione di Torbole, come previsto da sempre. In questo modo si potrebbe declassare la strada attuale e pensare ad una “ciclabile diffusa” utilizzando un po’ la carreggiata e un po’ l’esistente. Non è indispensabile che la ciclabile passi proprio lungo la spiaggia».

Una soluzione che il sindaco boccia senza ripensamenti: «Siamo in una fase di raccolta delle criticità e delle osservazioni - dice - è prematuro parlare di parere formale, ma le soluzioni previste nel Piano territoriale, così come sono, non ci vanno bene».

L’iter del Piano elaborato dalla Comunità di valle è ancora lungo, ma la posizione di Torbole potrebbe essere difficile da gestire considerando che della circonvallazione torbolana - in roccia con uscita alla Conca d’Oro - non si parla da molto tempo nelle stanze dei bottoni a Trento. Per Malfer, presidente della Comunità di valle, un problema in più che non aiuterà certo a migliorare i rapporti con il suo assessore, messi già a dura prova della vicenda Statuto e dal voto di sfiducia chiesto dalle minoranze. Per il quale si torna in aula martedì prossimo dopo il numero legale saltato nell’ultima seduta.

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