«Paesaggio unico e invidiabile» Il futuro della Valle del Sarca

di Daniele Ferrari

Quali prospettive e visioni future per la Valle del Sarca tra turismo sostenibile, mobilità e nuove opportunità outdoor.

Oltre 200 le persone hanno affollato sabato sera il centro culturale di via Battisti a Dro per lasciarsi affascinare ed interrogare dalle riflessioni di alpinisti, naturalisti e amministratori mettendo al centro l’attuale realtà turistica e sportiva della Valle del Sarca (con 100 vie e ferrate attrezzate realizzate sulle sue pareti e falesie), ma anche le «visioni future» di un territorio che, grazie al suo clima e alla morfologia naturale, può essere «vissuto» in ogni stagione.

Dopo l’introduzione del professore dell’Università di Trento Giorgio Daidola, che si è affidato alle parole del noto scrittore e giornalista de l’Adige Aldo Gorfer, per descrivere un territorio che presenta un «paesaggio unico e invidiabile», ma che richiede una particolare tutela e salvaguardia è toccato al noto alpinista germanico Heinz Grill tracciare un bilancio di oltre 40 anni d’attività alpinistica nel Basso Sarca. Non un ricordo nostalgico, ma l’invito ad aprirsi a nuove prospettive ed idee di sviluppo, dove il profitto e la crescita economica siano una conseguenza e non un fine primario. «L’attività e lo sfruttamento delle attività outdoor deve avere dei limiti - ha concluso Heinz Grill - non si può ostacolare l’arrivo delle persone, ma vanno disciplinati modi e mezzi di trasporto sul territorio».

Concetti declinati nelle parole del sindaco-senatore di Dro Vittorio Fravezzi. «Dopo gli anni del boom urbanistico e demografico - ha precisato Fravezzi - Dro e la Valle del Sarca devono puntare sulla qualità e la sostenibilità dei servizi, creando nuove opportunità di lavoro e crescita sociale. La mobilità è un tema importante ma va governato, mettendo nero su bianco anche idee coraggiose con nuovi tratti viari e ferroviari».

«La Valle della Sarca ed il suo fiume sono il vero anello di congiunzione tra il Garda e le Dolomiti di Brenta - ha ribadito anche Roberto Bombarda vicepresidente della Comunità di Valle delle Giudicarie e noto ambientalista - vanno individuate nuove prospettive e modalità per vivere il territorio e le sue potenzialità (accanto all’arrampicata e il trekking anche la riscoperta del biotopo delle Marocche e del fiume Sarca).

Una rete tra vallate rappresentata anche da una nuova tratta ferroviaria per collegare l’asta dell’Adige, l’Alto Garda e quindi le Valli Giudicarie e Rendena. Ipotesi già presentata sui tavoli della provincia e che potrebbe trovare nuove risorse europee legate al tunnel di base del Brennero».

Una serata che ha richiamato tanti alpinisti e rocciatori da tutto il Trentino, in sala anche il presidente di «Garda Trentino spa» Marco Benedetti. Un pubblico attento ha ascoltato anche le imprese alpinistiche di Marco Furlani e Ivo Rabanser, le coltivazioni biologiche di Stefano Pisoni e le attività outdoor condotte da Alessandro Gogna.

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