Condannata per ricettazione di un vecchio passeggino

Non capita tutti i giorni di vedere un processo per ricettazione di passeggino. È accaduto ieri mattina, quando davanti al giudice Corrado Pascucci a Rovereto è comparsa una donna residente in Val di Ledro.

Condannata, si è vista però riconoscere la lieve tenuità del fatto, che ha ridotto molto la pena, limitata a tre mesi ovviamente con sospensione condizionale e 200 euro di multa. E tutto per un passeggino che - lei assicura - aveva visto abbandonato a fianco dei bidoni dell’immondizia.

I fatti risalgono al giugno 2015. Una coppia con un bambino piccolo possedeva ovviamente un passeggino che, quando non veniva usato, veniva lasciato sul giroscala del condominio in cui la famigliola abitava.

Un giorno, volendo uscire con il piccolo, la mamma è scesa al piano terra ma non ha trovato il suo passeggino. E ha dato per scontato fosse stato rubato. Fastidioso, ma non drammatico: recuperato un altro passeggino, la loro vita è andata avanti come sempre.

Poi però è accaduto che hanno visto il loro passeggino (con a bordo un altro bambino, ovviamente) girovagare a Ledro. Scenate, con un bambino in mezzo, non volevano farne. Hanno quindi seguito il passeggino, riuscendo a capire in che casa veniva parcheggiato. E da lì è scattata la denuncia, perché sono certi di non essersi sbagliati: al passeggino avevano fatto delle modifiche che lo rendevano facilmente identificabile.

Com’è andata è intuibile: la procura ha portato a processo la signora trovata in possesso del passeggino per ricettazione. Lei, per difendersi, ha detto di averlo trovato tra i rifiuti, vicino al bidone dell’immondizia. Ma tant’è, la condanna è arrivata.

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