Lo schiaffo di Rossi alla Busa

Lo sblocco del cantiere per la tangenziale di Cles suscita disagio in molti operatori altogardesani che da trent’anni attendono, invece, la realizzazione della Loppio-Busa. A dar loro voce ci pensa Flavio Biondo, ora presidente dei ristoratori della zona. Che per prima cosa si rivolge ai sindaci dell’Alto Garda: «Cari Gianni Morandi, Adalberto Mosaner, Alessandro Betta, Vittorio Fravezzi, Gianluca Frizzi, nonché cari amministratori Roberto De Laurentis, Claudio Miorelli, Roberto Pellegrini, Enzo Bassetti, Giovanni Bort, Marco Fontanari, e tanti altri. Eccovi servita la risposta di Ugo Rossi e Mauro Gilmozzi alla vostra “tiepida” protesta di due anni fa. Cles si fa, la Loppio Busa no?

Il 3 novembre del 2014 dopo l’esternazione del governatore che procrastinava di altri 5 anni la trentennale Loppio-Busa, coi sindaci della Comunità, Enzo Bassetti, Roberto Pellegrini, Aldo Tiboni, Stefano Barbieri e Marco Benedetti (dovevamo essere in 50 ma le pantofole vincono sempre) siamo stati in giunta provinciale ad incontrare Ugo Rossi e Mauro Gilmozzi nell’intento di far capire quanto la Loppio-Busa fosse importante ed urgente.

Bene il “nostro” governatore sul tavolo di discussione ci ha fatto trovare anche la sincaca di Cles e la loro delegazione, cioè ha messo a confronto una variante di un paese della Valle di Non al pari di un’esigenza economica di un territorio che produce da solo più del 30% del Pil turistico di tutta la provincia, dopo che dal 1984 ad oggi in Val di Non hanno fatto così tante gallerie, nuove strade, varianti, viadotti da rendere irriconoscibile la viabilità che conoscevo nel 1983 (allora facevo in Val di Rabbi il carabiniere ausiliario).

Risultato? Uno schiaffo a tutto il territorio. Mi auguro che i sindaci non rimangano “sordi” o supini».

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