Itea, su 1.348 alloggi 142 sono vuoti

Itea non utilizza tutti i suoi appartamenti; ce ne sono di chiusi da tempo, alcuni disabitati da anni, decine in consegna o in ristrutturazione.
Sono 1.348 gli appartamenti di Itea nell’Alto Garda e Ledro: 1.206 sono in affitto, 63 sono quelli nuovi in assegnazione; gli altri 79 non sono attualmente affittati o perché in ristrutturazione (48) o perché (12) in fase di stipula di contratto e i restanti (19) o sono in vendita (6) o sono fermi in attesa di una ristrutturazione integrale (2) o non disponibili e in fase di sgombero (11).

Fino a poco tempo fa Itea spendeva una media di 25 mila euro per risistemare a nuovo gli appartamenti lasciati liberi dagli inquilini prima di riassegnarli. Ora con le nuove direttive della giunta provinciale si cerca di velocizzare la riconsegna, in buona sostanza vengono rimessi in circolo anche se non sono proprio perfetti.

A livello provinciale Itea gestisce 10.768 unità abitative e i contratti di locazione attivi sono 9.534.

Dei 1.348 appartamenti che Itea spa (società della Provincia) possiede o gestisce nell’Alto Garda e Ledro, 1.264 sono di proprietà Itea e 84 sono gestiti dall’Istituto trentino di edilizia abitativa ma di proprietà di comuni o provincia.

Attualmente, dunque, 1.206 alloggi sono affittati e corrispondono circa al 90% degli alloggi Itea disponibili sul territorio della Comunità di valle, mentre circa il 10%, 142 appartamenti, non sono locati.
Silvano Librera, dirigente del settore affari generali di Itea, spiega che di questi 142: «63 alloggi sono in fase finale di realizzazione a Riva del Garda, ottenuti da edifici di nuova costruzione, in località Alboletta (60 alloggi) e a Campi (3; vedasi articolo sopra). Saranno presto messi a disposizione dell’ente locale per soddisfare nuove richieste di alloggio pubblico».

Ci sono poi 6 alloggi che stanno per essere venduti «perché sono inseriti in edifici dove Itea possiede meno del 25% della proprietà; sono inclusi nel piano cessioni della società e messi in vendita con procedura di asta pubblica o trattativa privata»”.
Altre 48 unità abitative sono in fase di ristrutturazione (di cui 37 risultano in fase avanzata di lavorazione). Sono inserite nel cosiddetto ciclo di produzione degli alloggi di risulta, e cioè di appartamenti Itea lasciati dagli inquilini, e quindi di nuovo disponibili, ma per i quali Itea procede ogni volta con una sostanziale risistemazione prima di riaffittarli. «In genere Itea – spiega Librera - riprende in mano soprattutto gli appartamenti vecchi, con una spesa media di 25 mila euro. Una volta riconsegnato dall’ex inquilino, Itea valuta le condizioni dell’alloggio rientrato e programma i lavori di ristrutturazione necessari per renderlo quanto prima disponibile per nuove assegnazioni/locazioni; di solito rinnova gli infissi, l’impianto elettrico e la pavimentazione».

Dodici appartamenti sono in attesa di stipula di un contratto di locazione. Di questi, 6 sono riservati per soddisfare le richieste di cambio alloggio e 6 messi a disposizione per nuove assegnazioni su graduatoria.

Altri 11 alloggi sono trattenuti per far fronte a esigenze particolari (sgomberi, alloggi parcheggio per di vinil-amianto, ecc.) mentre 2 appartamenti sono inseriti in edifici che necessitano una ristrutturazione integrale (ruderi).
Sta crescendo negli ultimi due o tre anni la riconsegna di appartamenti da parte degli inquilini. Sono state 21 nel 2014, 44 nel 2015 e 16 alla data del 31 maggio 2016. Nel 2014 Itea ha rimesso a nuovo 13 appartamenti e stipulato 12 contratti su questi alloggi (detti “di risulta”); nel 2015 ha rimesso a nuovo 37 unità abitative e stipulato su queste 22 contratti; nel 2016 finora ne ha rimesse in sesto 30 e ha sottoscritto 22 contratti.

«Il dato della comunità Alto Garda e Ledro – chiarisce Librera - non si distacca molto dall’andamento riscontrato sull’intera provincia». La crescita di riconsegne «è allo studio di Itea, in genere conta, certo, la componente di invecchiamento degli inquilini. Contrariamente al passato, ora abbiamo ricevuto dalla giunta provinciale l’indicazione di mettere in circolo gli alloggi velocemente, anche abbassando la tipologia del nostro intervento di risistemazione. Quando le risorse c’erano, si tendeva a una parità di trattamento tra chi riceveva un appartamento nuovo, magari casaclima A o B, e chi invece ne riceveva uno di risulta. Oggi giocoforza magari non è più esattamente così. Stiamo comunque consegnando parecchi appartamenti di risulta in modo da recuperare il gap con il passato, questo anche per gestire l’emergenza; poi pian piano torneremo a pianificare interventi strutturali».

«Questa rimodulazione della manutenzione e dei relativi processi - conclude Librera - ha determinato la ripresa della produzione di appartamenti affittabili nel 2015 consentendo l’esecuzione di un maggior numero di alloggi, pur a risorse ridotte. Nel caso della Comunità Alto Garda e Ledro, a metà 2016 circa, si registra addirittura una produzione di alloggi di risulta quasi due volte maggiore rispetto agli alloggi riconsegnati».

Le domande di alloggio sono state 738 nel 2013, 651 nel 2014 e 657 nel 2015 mentre le domande di contributo affitto sono state 885 nel 2013, 805 nel 2014 e 863 nel 2015. Itea sta costruendo 12 appartementi a Dro e 30 a  Vigne. Entro fine 2016 dovrebbero essere pronti.

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