Il lago Tenno, splendido gioiello assediato dalle auto e dai bagnanti

di Davide Pivetti

Una ventina d’anni fa la «Fondazione Agnelli» aveva stilato una classifica dei laghi alpini più belli e puliti. Il lago di Tenno era risultato primo assoluto. Chissà cosa direbbero oggi i ricercatori vedendo il piccolo specchio d’acqua tennese assediato dalle auto, dai bagnanti, animato da gommoni, caone, kayak, pedalò, materassini ma anche da windsurf, biciclette, ombrelloni e addirittura cavi lunghi decine di metri per le performance di curiosi funamboli in esercizio domenicale.

Questo è quanto proponeva il lago di Tenno domenica scorsa. Una metamorfosi dolorosa per quanti amano il laghetto tra Canale e Ballino. Da gioiello ambientale a acquapark del divertimento senza alcun controllo.

Il sopralluogo comincia malissimo. Auto in sosta vietata lungo la provinciale da Pranzo, sulla ciclabile, sul ciglio della strada. Addirittura sul sedime della grande frana caduta quattordici anni fa. Decine di auto in fila sui ghiaioni, dove dovrebbe ricrescere la vegetazione. E poi ancora auto ovunque attorno al «Club Hotel», al parcheggio dei Mattoni, finanché sulla stradina sterrata e acciottolata che da Canale porta al lago. Qui la fantasia umana non scherza: due furgoni bianchi, col persmesso in deroga ma valido solo a Sirmione. Una «Mini» nascosta dietro un campo di mais. Altri furgoni, auto, suv parcheggiati anche sotto i divieti e senza mostrare alcun tagliando autorizzativo.

La Polizia locale fa quel che può. Un solo agente in servizio, da mattina a sera, che anche domenica ha staccato molte multe, limitandosi peraltro a quelle inevitabili.

Nella conca lacustre si respira poi un’analoga anarchia. Il traffico “nautico” è assurdo per un lago già basso, in sofferenza, che sente il peso del carico antropico con migliaia di persone che vi si bagnano. Le bici non potrebbero accedere ma sono parcheggiata in spiaggia tra gli asciugamani. Anche per i cani ci sarebbero limitazioni che non vengono in alcun modo rispettate. Ignorato anche il divieto di campeggio presente su tutto il territorio, come dimostrano le tende (non quelle parasole) che domenica erano saldamente piantate sull’isolotto. E proprio dall’isola (ora penisola per la mancanza d’acqua) domenica partivano lunghi cavi a scavalcare l’acqua al servizio di una curiosa compagnia di funamboli. Autorizzati da chi?

Gianluca Frizzi, sindaco di Tenno, reagisce con la sincerità che gli è nota: «Sono contento che ne scriviate - dice commentando la situazione al laghetto - la verità sta bene dapperttutto. Il vigile domenica ha fatto il possibile, ma è vero che c’è un serio problema di controlli, anche dal lato verso Canale. Con il nuovo comandante della Polizia intercomunale, e intanto con il vice facente funzioni, vedremo di fare subito il punto della situazione. Poi a fine estate proporrò un tavolo con tutti coloro che possono aiutare: tecnici, operatori, amministratori. Il lago è un volano per tutto il Garda trentino, ma è evidentemente stanco. Troppa gente, troppe cose...».

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