"A Centrale Fies si produce cultura e ricchezza". Al via domenica la 35a edizione di Drodesera Festival

di Davide Pivetti

Nelle grandi sale della centrale ogni anno si ripete un miracolo. Dopo mesi di programmazione, dopo settimane di preparativi e giorni di frenetici allestimenti, una sera i riflettori si riaccendono e raccontano al mondo che Dro non è solo un centro agricolo del fondovalle trentino (sperando anche nella crescente vocazione al turismo outdoors) ma anche un crocevia di produzione culturale e sperimentazione artistica come ce ne sono pochi in Italia e anche in Europa. Un hub - come si dice da qualche anno - capace di focalizzare l’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori su una centrale idroelettrica dismessa, dal curioso aspetto simile ad un castello, in mezzo alle montagne trentine.

Nel parco di Centrale Fies tutta la nuova giunta droata, guidata dal sindaco Fravezzi, si è riunita per la presentazione della 35ª edizione di Drodesera festival, cioè Centrale Fies. Un’attenzione che la dice lunga sull’importanza che la manifestazione riveste per la realtà droata e altogardesana, non solo in termini di promozione ma anche sul fronte della ricaduta occupazionale e del coinvolgimento degli operatori locali. Un aspetto questo sul quale Dino Sommadossi e Barbara Boninsegna, alla guida del festival fin dagli esordi, insistono volutamente.

“Centrale Fies” non è un’enclave o un’oasi riservata agli appassionati di teatro, danza, arti visive e nuove performances artistiche, è un centro di produzione che lavora 365 giorni all’anno, sia per il festival che per altre iniziative, in grado anche di produrre effetti concreti sulla vallata. Ogni anno a “Centrale Fies” trovano lavoro giovani provenienti da diverse realtà italiane e straniere, quest’anno - come sottolinea Sommadossi - oltre alle molte collaborazioni sono stati firmati anche contratti a tempo indeterminato. "L’effetto del jobs-act in chiave locale" chiosa accanto a lui il sindaco Fravezzi.

Si stimano in almeno 300 mila gli euro di indotto sul territorio, frutto non solo di assunzioni e collaborazioni, ma anche di quanto si fa fare ad operatori e artigiani della zona in termini di servizi e forniture. L’attenzione ai locali viene anche dalle agevolazioni per i residenti e dal bus navetta gratuito che anche quest’anno permetterà di raggiungere Fies da Dro ogni sera. "Le risorse sono diminuite - ha ammesso Dino Sommadossi - e noi piuttosto che toccare la qualità del festival abbiamo preferito modificarne la durata". E infatti quest’anno saranno otto le serate alla centrale anziché la consueta dozzina, peraltro almeno in parte coperte da diverse forme di autofinanziamento, compresi i bandi europei che "Centrale Fies" si è aggiudicata grazie ai suoi progetti innovativi"

E già che si parla di numeri eccone qualcun altro interessante: se le edizioni di "Drodesera" sono ormai 35, sono invece 45 gli artisti che si esibiranno a Fies provenienti da 14 Paesi diversi. Ben 21 gli spettacoli in prima nazionale con 20 progetti che sono stati ideati ed elaborati proprio alla centrale e che qui saranno completati. Il festival parte domenica e c’è subito una novità. L’inaugurazione di una mostra d’arte contemporanea costituita da pezzi lasciati dagli artisti che hanno lavorato a Fies ma anche da opere prestate da collezionisti e musei (compreso il Mart). Le prime serate saranno dedicate agli artisti selezionati per "Live Works", mentre nelle ultime quattro serate si torna alla forma più classica del festival.

Per prenotare gli spettacoli o avere informazioni: centralefies.it, via mail a prenotazioni@centralefies.it e allo 0464-504700 (tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17).

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