I castagneti tra paesaggio e "sequestro" di carbonio. Una mostra a Villino Campi

Ci sono a Campi e Drena, ci sono a Pranzo, e poco più in là a Castione.

Il basso Trentino è terra di castagni ma la castanicoltura è una coltura tradizionale imitata a poche aree dalle caratteristiche del suolo peculiari; si tratta di una coltura minacciata negli ultimi anni da agenti patogeni e proprio per questo suo delicato equilibrio va conosciuta e incoraggiata. L’Appa, in collaborazione con vari enti e associazioni del territorio tra i quali il Centro Studi Judicaria e il Comune di Riva, dedica al castagno la sua mostra annuale, inaugurata ieri a Villino Campi.

"La castanicoltura è forse più importante per il paesaggio e la sua storia che per le dimensioni della produzione, piuttosto ridotte - spiega l’assessore provinciale all’ambiente Mauro Gilmozzi - ma merita di essere tutelata per i suoi aspetti legati alla tradizione, perché fa parte intrinsecamente dell’ambiente Trentino e perché può svolgere un ruolo positivo nel mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, grazie alla cosiddetta azione di “sequestro di carbonio".

La nuova mostra presenta una fotografia completa del castagno nei suoi vari aspetti, a partire dal suolo, dal sottobosco, dal paesaggio e dalla sua biodiversità. Come hanno spiegato i relatori, nella mostra allestita a Villino Campi il castagno viene visto come: “albero habitat”, per la sua capacità di ospitare una miriade di organismi viventi, dentro e fuori, sopra e sotto; “albero cosmico”, asse di collegamento tra il mondo sotterraneo, la terra e il cielo, simbolo materno negli antichi culti pagani; “albero del pane”, fulcro su cui ruotava un tempo la vita delle comunità montane, soprattutto negli Appennini, dove cresceva rigoglioso. La mostra intende mettere in luce la sostenibilità di questa coltura tradizionale che in Trentino è limitata a poche aree: basti ricordare che a Campi, sono state recentemente censite meno di 1500 piante. La mostra presenta anche gli utilizzi del castagno in tutte le sue parti, le proprietà terapeutiche e nutrizionali, la sua importanza nella letteratura, la composizione chimica della farina, le ricette.

Le strutture che compongono l’allestimento richiamano la forma delle foglie e dei frutti del castagno e sono realizzate con materiale riciclato e riciclabile quale il cartone. Completano l’esposizione un diorama, una piccola ma suggestiva ricostruzione dell’ambiente arricchita dagli animali più significativi e dai tre diversi tipi di terreno, filmati, prodotti tipici, un preparato microscopico ed oggetti vari. Per i più piccoli è stato creato un “angolo morbido” a forma di riccio che ricorda i giochi che anni fa si potevano fare all’interno del tipico tronco cavo di castagni secolari. L’ingresso alla mostra sarà libero e gratuito.

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